Nuovo bonus, nuovo disastro: il flop annunciato del click day

Con il bonus elettrodomestici arriva il solito, e annunciato, fallimento del click day: uno strumento criticato da tutti.

Nuovo bonus, nuovo disastro: il flop annunciato del click day

Un disastro annunciato. Il meccanismo del click day colpisce ancora e questa volta ad andare in tilt è la piattaforma per richiedere il bonus elettrodomestici. Un flop prevedibile, considerando che il governo ha stanziato solo 48,1 milioni per un bonus annunciato da mesi e che tante famiglie hanno atteso per poter cambiare il frigorifero, il forno, la lavatrice e altro ancora. D’altronde, su acquisti di questo genere uno sconto del 30% e di 100 euro (che può arrivare fino a 200 in caso di Isee sotto i 25mila euro) è allettante.

Motivo per cui era immaginabile che in molti sarebbero partiti all’assalto sin dalle 7, quando la piattaforma è stata aperta. Nulla di nuovo, tra l’altro, perché già nel recentissimo passato abbiamo visto come le risorse per i bonus, in caso di click day, esauriscano in pochissimo tempo, come successo per il bonus psicologo o per il bonus per l’acquisto di auto elettriche. Non che vada poi meglio con il click day per l’assegnazione dei permessi di soggiorno per i lavoratori stranieri.

Il flop annunciato del click day

Insomma, era inevitabile che andasse così anche per il bonus elettrodomestici. Con 550mila domande, il plafond è andato esaurito prima della serata di ieri. E dopo il boom di domande, che il servizio andasse in tilt era quindi scontato: già dalla prima mattinata ci sono stati disservizi sull’app Io e sul sito bonuselettrodomestici.it. La situazione era migliorata per poi constatare un nuovo down del sito verso metà mattinata. Tra l’altro le tante domande hanno portato a stimare che già ieri si sarebbero esauriti i fondi. Sembrano lontani i tempi in cui la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si scagliava contro i bonus, promettendo di cancellarli.

Ora ne sforna di nuovi, ma ciò a cui non pensa è come renderli davvero efficaci e giusti. Il click day è spesso la scelta migliore per la politica, per una ragione: pigrizia. È il modo più semplice per delegare ogni compito alla tecnologia attraverso l’ordine cronologico delle domande. Ma è anche il modo più semplice per de-responsabilizzarsi: al posto di scegliere i criteri e dare un bonus a chi ne ha bisogno, lo prende chi arriva prima. Penalizzando chi ha problemi di connessione o scarse competenze digitali.

Per l’Unione nazionale consumatori il click day è un “metodo barbaro e primitivo”, che costringe i consumatori “a fare una gara a chi arriva primo” invece di “aiutare le famiglie più bisognose”. Anche Assoutenti parla di “strumento obsoleto che si presta a disservizi” e che “non garantisce parità d’acceso ai fondi pubblici”. La richiesta del presidente, Gabriele Melluso, è di sostituire i click day con meccanismi che diano priorità a chi ha più bisogno e non a chi è più veloce.