Il giorno della verità si fa sempre più vicino per Matteo Renzi. Lunedì l’Italicum arriverà in Aula. E sulla nuova legge elettorale il premier si gioca tutto, in primis la tenuta del Governo. O si fa l’Italicum o si muore. Questo è il succo del discorso. Tanto che prende sempre più quota l’ipotesi di ricorrere al voto di fiducia per mettere da parte ulteriori discussioni e vedere se davvero c’è un progetto per far cadere il Governo. Nel frattempo la Commissione Affari costituzionali della Camera ha approvato il testo della riforma all’unanimità. Visto che erano presenti soltanto esponenti della maggioranza. Le opposizioni hanno preferito l’Aventino abbandonando la discussione già martedì e nove dei 10 esponenti della minoranza del Pd erano stati sostituiti da altrettanti colleghi del loro gruppo.
Le opposizioni, Forza Italia in testa, dovrebbero chiedere il voto segreto in Aula. Almeno stando alle indicazioni che arrivano da Renato Brunetta. Chissà se l’appello del ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, servirà a far cambiare idea agli oppositori del nuovo disegno di legge elettorale: “Mi auguro che da lunedì in aula le opposizioni partecipino, anche perché uno dei relatori, il presidente della commissione Sisto, è proprio di Forza Italia. Gli azzurri”, ha spiegato la Boschi, “hanno già annunciato che chiederanno il voto segreto. Mi auguro che tutti i gruppi parlamentari decidano di discutere senza ricorrere al voto segreto, che è una possibilità e non un obbligo e che la battaglia avvenga a viso aperto”.