Oltre duemila uomini impiegati per 571 scorte. Per Salvini e il capo della Polizia Gabrielli è giunto il momento di rivedere i servizi di tutela

Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha ribadito la necessità di un'ulteriore approfondita valutazione sulle scorte

Secondo gli ultimi dati forniti dal Viminale, i servizi di tutela sono attualmente 571 con 2.033 uomini impiegati (850 poliziotti, 811 carabinieri, 284 finanzieri e 88 agenti di polizia penitenziaria). Sul tema delle scorte è tornato oggi, in occasione del 167esimo anniversario della Polizia di Stato, il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ribadendo la necessità di un’ulteriore approfondita valutazione “per evitare che troppi poliziotti siano distratti dai compiti d’istituto”. “Ho chiesto – ha sottolineato il vicepremier – ai miei uffici un ulteriore approfondimento per tagliare sprechi e inutili privilegi, anche attraverso l’aggiornamento dei livelli di rischio”.

La regione con più dispositivi è il Lazio (176 scortati). Seguono Sicilia con 125 e Campania con 70. La categoria più protetta è quella dei magistrati, con 274 tutelati, seguono i politici (60). A novembre, le Scorte erano 585 con 2.072 agenti impiegati. “Nel tempo la valutazione della misura tutoria forse ha visto anche una generosità che ora bisogna di rivedere” ha detto invece il capo della Polizia, Franco Gabrielli. “Aspettiamo la direttiva del ministro – ha aggiunto Gabrielli -, che non significa un taglio ragionieristico perché c’è chi deve essere tutelato. Chi invece però ha immaginato che questo possa essere un altro tipo di servizio, allora non è in sintonia con le nostre aspettative”.

Per il capo della Polizia, in particolare, bisogna adattare “la proporzionalità delle misure tutorie anche agli stili di vita, perché trovo molto paradossale che si utilizzino macchine blindate quando poi le persone conducono vite che sono facilmente oggetto di aggressione da parte delle organizzazioni che ipoteticamente dovrebbero essere all’origine della minaccia”. “Anche per questo – ha concluso Gabrielli – credo che nel nostro Paese l’attuale livello della minaccia imporrebbe una forte riduzione delle macchine blindate”.