Omicidio di Chiara Poggi, da un supertestimone nuovi dubbi sull’alibi di Andrea Sempio: lo scontrino non sarebbe suo

Nuovi sviluppi nelle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi: un testimone mette in discussione l’alibi di Andrea Sempio

Omicidio di Chiara Poggi, da un supertestimone nuovi dubbi sull’alibi di Andrea Sempio: lo scontrino non sarebbe suo

A quasi vent’anni dall’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco, il caso torna a far parlare di sé. Gli inquirenti, coordinati dalla Procura di Pavia, stanno verificando una nuova testimonianza che potrebbe rimettere in discussione l’alibi di Andrea Sempio, amico di Marco Poggi, fratello della vittima, indagato per concorso nell’omicidio.

Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, La Repubblica e La Stampa, i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano avrebbero rintracciato un nuovo testimone, mai ascoltato finora, che avrebbe fornito un dettaglio potenzialmente decisivo: lo scontrino del parcheggio di piazza Sant’Ambrogio a Vigevano, presentato da Sempio come prova del suo alibi, non sarebbe stato emesso da lui.

Il testimone, come emerge dai verbali, avrebbe riferito di avere una conoscenza diretta del fatto che il tagliando fu consegnato a Sempio, e non ritirato personalmente dal giovane alle 10:18 del 13 agosto 2007. Se questo racconto dovesse essere confermato, l’intera ricostruzione fornita da Sempio e dai suoi genitori rischierebbe di cadere: secondo la loro versione, quella mattina il ragazzo non si trovava a Garlasco, ma sarebbe andato in auto a una libreria di Vigevano.

Omicidio di Chiara Poggi, da un supertestimone nuovi dubbi sull’alibi di Andrea Sempio: lo scontrino non sarebbe suo

Lo scontrino — un biglietto da un euro del parchimetro — sarebbe stato conservato per un anno dalla madre di Sempio e mostrato ai carabinieri di Vigevano durante un interrogatorio come prova della presenza del figlio nella cittadina lomellina, a circa 15 chilometri dal luogo del delitto.

Le nuove verifiche, disposte dalla Procura e affidate ai militari del Nucleo investigativo, puntano ora a chiarire la veridicità del racconto del testimone e a capire se dietro quella ricevuta possa celarsi un tentativo di costruire un falso alibi.

Si riaccendono così i riflettori su uno dei casi più discussi della cronaca italiana, per il quale Alberto Stasi — ex fidanzato di Chiara Poggi — è stato condannato in via definitiva nel 2015 a sedici anni di reclusione. Le indagini parallele su Sempio, riaperte nel 2016 e mai archiviate del tutto, potrebbero dunque conoscere nuovi sviluppi nelle prossime settimane.

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