L’opposizione è allo sbando, i Cinque Stelle vanno da soli

Se la maggioranza appare allo sbando, terremotata dalle dichiarazioni di Berlusconi su Putin, l’opposizione ha poco da esultare.

Se la maggioranza, alla vigilia tra l’altro delle consultazioni con il presidente della Repubblica per la formazione del prossimo governo, appare allo sbando, terremotata dalle dichiarazioni di Silvio Berlusconi su Vladimir Putin che mettono in discussione la fedeltà all’atlantismo della coalizione di centrodestra, l’opposizione ha poco da esultare.

Se la maggioranza appare allo sbando, terremotata dalle dichiarazioni di Berlusconi su Putin, l’opposizione ha poco da esultare

L’appello di Enrico Letta per un’opposizione il più unitaria possibile, “altrimenti faremo il regalo più grande a Giorgia Meloni”, è caduto nel vuoto. Carlo Calenda, leader di Azione, ha definito quella di Letta una proposta falsa. “Un’opposizione unitaria non è nell’ordine delle cose. Il Pd ha avviato una fase congressuale, faranno il loro percorso. Ma non è il tempo di una cabina di regia coordinata e permanente”, dice il leader del M5S, Giuseppe Conte.

In realtà poi Pd e M5S hanno giocato assieme la partita sulla composizione degli uffici di presidenza di Camera e Senato e l’asse ha retto lasciando i centristi di Matteo Renzi e Calenda a mani vuote. Ma se sulle vicepresidenze e i questori non ci sono stati intoppi, sui segretari d’Aula qualcosa tra i dem non ha funzionato dal momento che è stato impallinato alla Camera Stefano Vaccari, responsabile dell’organizzazione dei dem, dato per certo, e al Senato non ce l’ha fatta Daniele Manca, ex sindaco di Imola. Col risultato che il M5S ha ottenuto più rappresentanti del Pd.

Le tensioni maggiori all’interno dell’opposizione si sono registrate tra Pd, da una parte, e Renzi-Calenda, dall’altra

Ma le tensioni maggiori si sono registrate tra Pd, da una parte, e Renzi-Calenda, dall’altra. Con questi ultimi che ora minacciano di dare battaglia per le commissioni Bicamerali, a partire da Copasir e Vigilanza Rai. Probabilmente contando di spuntarla grazie all’aiutino che può arrivare dalla maggioranza come ricompensa a quella parte di centristi che hanno contribuito all’elezione di Ignazio La Russa a presidente del Senato.

Confermando così la suggestione che il Quarto Polo possa in futuro fare da stampella alla Meloni se Licia Ronzulli e Silvio Berlusconi dovessero rompere definitivamente. Così, allo stato attuale, se il Pd è sbandato in preda com’è alle sue beghe interne, in vista dell’appuntamento congressuale, e il Quarto Polo non è né carne né pesce, l’unico leader che sta facendo vera opposizione appare Conte. Il numero uno dei pentastellati è quello con le idee più chiare.

Ambiente, pacifismo, welfare: il M5S sta parlando con un’unica voce

Ambiente, pacifismo, welfare: il M5S sta parlando con un’unica voce. Ha lanciato la manifestazione della pace, apolitica e apartitica che si terrà il 5 novembre e che viceversa ha spaccato il Pd. Parte dei dem sono pronti ad andarci, un’altra parte ha già aderito alla contro piazza di Calenda.

E sempre per rimanere in politica estera è stato Conte, dopo le dichiarazioni shock di Berlusconi, a prendere una posizione netta, costringendo gli altri leader – da Calenda a Letta – ad andargli indietro.

L’ex premier, a dispetto di chi tra i dem e il Quarto Polo lo considera timido nella difesa dell’Ucraina, ha ribadito che l’aggressione russa è ingiustificata e che pertanto, alla luce delle dichiarazioni di Berlusconi, è inopportuno che Forza Italia possa esprimere un ministro degli Esteri.

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