Paghi in contanti? Niente detrazioni fiscali. Nei prossimi 730 addio alle spese con la detrazione del 19%. Ecco perché

Nei prossimi 730 non ci saranno milioni di spese che consentono le detrazioni fiscali del 19% come, ad esempio, quelle sanitarie presso liberi professionisti, i dentisti, l’asilo nido, la palestra per i figli

Paghi in contanti? Niente detrazioni fiscali. Nei prossimi 730 addio alle spese con la detrazione del 19%. Ecco perché

Paghi in contanti? Niente detrazioni fiscali. Nei prossimi 730 non ci saranno milioni di spese che consentono la detrazione del 19%. Come, ad esempio, quelle sanitarie presso liberi professionisti, i dentisti, l’asilo nido, la palestra per i figli o i premi per le polizze infortuni, vita o per l’abbonamento ai mezzi pubblici. Il motivo? Lo spiega oggi Il Fatto Quotidiano in un articolo a firma di Patrizia De Rubertis.

Paghi in contanti? Niente detrazioni fiscali

La Legge di Bilancio 2021 ha introdotto l’obbligo di pagamento con sistemi tracciabili (bancomat, carte di credito, prepagate, assegni, versamenti bancari o postali) per questo tipo di spese. La Consulta dei Caf dice che la maggior parte dei contribuenti avrebbe continuato a pagare queste spese in contanti. Precludendosi ora la possibilità di scaricarle nella dichiarazione dei  redditi.  Unica eccezione riguarda le spese per l’acquisto di medicinali e dispositivi medici acquistati in farmacia e per le visite mediche presso strutture pubbliche o accreditate. Che si possono continuare a pagare in contanti.

“Molte persone – spiega Giovanni Angileri, coordinatore della Consulta nazionale dei Caf – anche a causa dell’insuf – ficiente pubblicità data a questo obbligo, ne hanno ignorato l’esistenza continuando a fare pagamenti cash per tutte le spese interessate. Si tratta soprattutto di contribuenti appartenenti alle fasce più deboli del Paese, che per ragioni anagrafiche e culturali sono meno abituate all’utilizzo della moneta elettronica”.

Quando a gennaio 2020 è diventato obbligatorio il pagamento tracciabile, il governo aveva lasciato intendere che la sua entrata in vigore sarebbe slittata al primo aprile. Tanto che era stato già presentato un emendamento da inserire nel Milleproroghe. Ma poi non se n’è fatto più nulla. E, complice lo scoppio della pandemia, della novità nessuno ha più parlato. Insomma, non c’è mai stato il tempo necessario per prendere confidenza con la novità che ora farà perdere il beneficio della detraibilità delle spese a milioni di contribuenti.

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