La Sveglia

Pallone spia cinese. Gonfiato dai nostri Tg

La vicenda della pallone spia cinese abbattuto dagli Stati Uniti resta a dir poco equivoca. Ma le nostre tv non hanno dubbi.

Pallone spia cinese. Gonfiato dai nostri Tg

La notizia era ghiotta e perfetta per essere impacchettata: un pallone spia – così lo hanno subito ribattezzato i media – visibile a occhio nudo, pronto per essere fotografato e sparato su tutti i telegiornali, che proveniva dalla Cina sporca e cattiva e avrebbe sorvolato gli Usa pronto a scatenare la Terza guerra mondiale.

La vicenda della pallone spia cinese abbattuto dagli Stati Uniti resta a dir poco equivoca. Ma le nostre tv non hanno dubbi

E poiché di guerra mondiale se ne sente il profumo da un po’ anche i sedicenti esperti hanno avuto materiale guerresco da raccontare e rivoltare. A questo aggiungeteci che Biden, mantenendo fede all’immagine degli Usa sempre pronti a estrarre un missile dal cilindro per risolvere la situazione, ha deciso di sganciare un missile aria-aria lanciato da un F-22 sulle onde dell’oceano Atlantico. Il piatto era troppo ricco per lasciarselo sfuggire.

Ma era un pallone spia? La Cina, com’era facile prevedere, nega fermamente

Ma era un pallone spia? La Cina, com’era facile prevedere, nega fermamente parlando di un “dirigibile senza pilota” per le rilevazioni meteorologiche che, secondo il viceministro degli Esteri cinese Xie Feng, “è finito nello spazio aereo statunitense a causa di incidenti e inconvenienti causati da forza maggiore. I fatti – ha dichiarato – sono chiari e non possono essere distorti o diffamati”.

Ma a turbare il governo cinese è stato soprattutto l’abbattimento del dispositivo ritenuto una reazione esagerata che ha “gravemente influito e danneggiato gli sforzi e i progressi di entrambe le parti nella stabilizzazione delle relazioni cino-americane dall’incontro di Bali”, recita una nota del governo.

Sembrano lontani i giorni dello scorso novembre quando il presidente americano Joe Biden incontrò il suo omologo cinese Xi Jinping: “Si esortano – fanno sapere da Pechino – gli Stati Uniti a non intraprendere ulteriori azioni che danneggino gli interessi della Cina e a non intensificare o espandere la tensione”.

Dopo che gli Usa hanno informato la Cina, ha spiegato la portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning, “abbiamo immediatamente verificato e fornito feedback agli Stati Uniti il prima possibile, chiedendo chiaramente di agire con calma, responsabilità e in maniera sobria”. Gli Stati Uniti, ha aggiunto, “hanno insistito sull’uso della forza, ignorando la posizione e le richieste della Cina”.

Non sarebbe una novità, nonostante giornali e telegiornali abbiano insistito sull’allarme

I dubbi però cominciano a emergere. Perché la Cina – si chiedono molti analisti – avrebbe interesse nell’irrigidire le sue relazioni internazionali proprio ora? I funzionari Usa raccontano che sarebbero almeno una trentina i palloni spia spediti dalla Cina in giro per il mondo negli ultimi 10 anni. Non sarebbe quindi una novità, nonostante giornali e telegiornali abbiano insistito sull’allarme.

Per questo Biden ha deciso di preparare un’informativa per gli ex funzionari dell’era Trump per informarli. Secondo la Casa bianca i palloni spia cinesi “sono stati scoperti quando la precedente amministrazione aveva lasciato. Per questo l’intelligence è pronta a informare gli ex dell’amministrazione Trump sul programma di sorveglianza cinese”.

E mentre da Berlino il portavoce di Olaf Scholz si augura che “non si arrivi a ulteriori tensioni fra Usa e Cina, che porterebbero a un’escalation” sul Venezuela coglie il… pallone al balzo per avvisare gli Usa: nell’ultimo mese, l’aviazione militare degli Stati Uniti ha inviato “almeno” quattro mezzi spia sui cieli del Venezuela. Lo denuncia il capo del Comando strategico operativo delle Forze armate del Venezuela (Fanb), Domingo Hernandez Larez.

Un secondo pallone cinese è stato avvistato sull’America Latina

Si scopre anche che c’è un secondo pallone cinese in circolazione. È stato avvistato sull’America Latina e ieri mattina il ministero degli Esteri di Pechino ha ammesso che “ha deviato seriamente dalla sua rotta programmata e si è accidentalmente spostato sopra l’America Latina e i Caraibi”. La situazione appare molto più complessa di come la raccontano certi nostri testosteronici giornalisti. Di sicuro più del pallone spia (di cui gli Usa stanno raccogliendo i cocci) i danni veri sono quelli di chi non vede l’ora che la situazione, oltre al pallone, possa precipitare.