Paura in Cile, sisma di magnitudo 8.2

La terra trema in Sud America e lo fa violentemente. È stato di magnitudo 8,2 il forte sisma che ha colpito la notte scorsa la costa settentrionale del Cile, provocando uno tsunami di oltre 2 metri.

Cinque i morti finora accertati. Le autorità cilene avevano ordinato l’evacuazione preventiva delle zone costiere vicine all’epicentro. L’allerta-tsunami, poi rientrato, era stato esteso anche al Perù.

È stato il Servizio Idrografico e Oceanografico della Marina Militare cilena a rendere noto che 45 minuti dopo la scossa, intorno alle 2 di notte in Italia, onde anomale si sono abbattute sulla località di Pisagua, a circa 1.800 chilometri da Santiago. Nella città di Arica sono andate distrutte alcune case costruite in mattoni cotti al sole.

Molti gli edifici danneggiati. La gente ha cercato riparo in zone aperte. «Un sisma di queste proporzioni ha il potenziale per provocare uno tsunami distruttivo, che può colpire le aree costiere vicine all’epicentro nel giro di minuti o zone più distanti dopo ore», ha comunicato il Pacific Tsunami Warning Center, che in un primo momento aveva emesso un allarme-tsunami per tutta la costa latino-americana del Pacifico. La scossa principale è stata seguita da almeno altre venti forti scosse di assestamento, una delle quali di magnitudo 6,2.

 

Già nel 2010 un sisma di 8,8 gradi sulla scala Richter scatenò uno tsunami che causò più di cinquecento morti e gravissimi danni in diverse città costiere del Paese.