Per Gaza altri tre giorni tra terrore e speranza

Dalla Redazione

Un’altra tregua, l’ennesima di questo mese di scontri e sangue in Medioriente. Israele, nella giornata di ieri, ha accettato un cessate il fuoco di 72 ore, iniziato nella mezzonotte di oggi e che si protrarrà fino al 13 agosto. Una decisione condivisa anche da Hamas . La proposta è stata avanzata dall’Egitto, dove riprenderanno i colloqui di pace, interrotisi dopo che l’organizzazione terroristica palestinese aveva ripreso, al termine della precedente, tregua il lancio di missili verso Israele, provocando nuovi raid su Gaza da parte dell’aviazione di Tel Aviv.

Hamas ha però avvertito che le trattative dovranno vertere sulla revoca totale del blocco di Gaza da parte di Israele “”Altrimenti siamo pronti con altre fazioni palestinesi a resistere sul terreno e politicamente ad affrontare ogni possibilità. Una richiesta che difficilmente il governo di Netanyahu accetterà e che quindi mette ancora in bilico la pace. La tregua, sinora, ha retto, tanto che una delegazione israeliana guidata dal capo dello Shin Bet, Yoram Cohen, ha raggiunto il Cairo per iniziare i negoziati con Hamas. La speranza della comunità internazionale è che, dopo una serie di fallimenti, questa sia volta giusta per porre fine alle ostilità in modo definitivo.

Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, tramite un portavoce, ha espresso la “forte speranza che questa tregua dia alle due parti, sotto gli auspici dell’ Egitto, un’ altra chance di ottenere un cessate il fuoco durevole a vantaggio delle popolazioni civili e un punto di partenza per le due parti per esprimere le rispettive ragioni”. Il capo dell’Onu “continua ad esortare i protagonisti del conflitto – ha aggiunto – a lavorare in modo costruttivo in questa direzione e ad evitare una escalation che condurrebbe a nuove violenze”.