“Congratulazioni alle Idf e a tutte le forze di sicurezza per l’esecuzione impeccabile nell’arrestare e neutralizzare il convoglio terroristico diretto a Gaza. Un’opera sacra nel pieno del giorno più santo (lo Yom Kippur) per la sicurezza dello Stato di Israele”. Con queste parole ieri il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, si è congratulato con le Forze di difesa (Idf) e le forze di sicurezza per aver fermato la Global Sumud Flotilla diretta verso la Striscia di Gaza, intercettata in acque internazionali. Lo riferisce il sito web d’informazione “Inn”.
Ben Gvir insulta e umilia gli attivisti della Flotilla
Astretto giro, è stato l’altro falco di ultradestra del governo di Benjamin Netanyahu, il ministro per la Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, a far parlare di sé. Visitando la struttura di detenzione nella quale erano trattenuti i 450 attivisti della Flotilla, prima di essere trasportati al carcere di Ktziot, li ha apertamente definiti “terroristi”. “Guardateli, sostenitori di assassini”, dice Ben Gvir in un video pubblicato sui social. “A proposito, c’era un vero e proprio rave sulle loro navi. Non sono venuti su una flottiglia, non per aiutare, ma per Gaza, per i terroristi”, aggiunge il ministro.
In precedenza, il ministero degli Esteri israeliano aveva pubblicato un video nel quale un agente della Polizia salito a bordo di una barca della Flotilla affermava di “non aver trovato molto” e spiegherebbe, prosegue il poliziotto, “perché quando Israele e altri Paesi hanno offerto di prendere gli aiuti e consegnarli alla popolazione di Gaza gli attivisti hanno rifiutato”.
In un terzo video, Ben Gvir dice che la decisione di Netanyahu di espellere gli attivisti arrestati “è un errore”. “Penso che dovremmo tenerli nelle prigioni israeliane per qualche mese così potranno sentire l’odore dell’ala in cui si trovano i terroristi nel carcere”.
La risposta del Comitato: “Resilienti e determinati”
Immediata la risposta del Comitato Internazionale per la Rottura dell’Assedio su Gaza. In una nota diffusa su X, il Comitato ha affermato che “non sorprende che i criminali del genocidio mandino il loro ministro a pavoneggiarsi di fronte ad attivisti provenienti da 50 Paesi, circondato dalle sue guardie”, riporta l’agenzia Anadolou.
“La vera sorpresa – ha aggiunto – è che, pur controllando l’immagine in quel momento, non siano riusciti a registrare più di 25 secondi senza che si sentisse il coro ‘Libertà per la Palestina’ intonato dai partecipanti”. Secondo il comitato, i cori degli attivisti “hanno assordato Ben-Gvir” e dimostrato la stessa resilienza e determinazione già espressa durante il mese di navigazione verso Gaza. Lo slogan ribadito: “Libertà per la Palestina. Fermate il genocidio. Rompete l’assedio”.
Mano libera all’ambasciatore di Israele
In Italia, invece, a difendere l’insostenibile posizione di Tel Aviv, nell’accogliente studio televisivo di David Parenzo a L’Aria che Tira su La7, ci stava pensando l’ambasciatore israeliano a Roma, Jonathan Peled. “Non abbiamo trovato nessun aiuto alimentare sulle imbarcazioni” della Global Sumud Flotilla, ha detto senza contraddittorio. “È molto chiaro che questa è una provocazione politica sponsorizzata da Hamas”, ha aggiunto Peled.
Intanto in Francia gli avvocati degli attivisti denunciano il governo di Tel Aviv
Intanto gli avvocati di 35 cittadini francesi partiti con la Flotlla internazionale, arrestati dalle forze israeliane, hanno annunciato l’intenzione di sporgere denuncia per ”detenzione arbitraria” e protestano contro l’inazione delle autorità della Francia. “Siamo senza alcuna notizia, senza alcun collegamento con questi nostri 35 connazionali”, ha deplorato in conferenza stampa Anouck Michelin, legale che difende i componenti francesi della flotilla insieme ai colleghi Raphaël Kempf, Romain Ruiz, e Chirinne Ardakani.
Da parte sua, il portavoce del ministero degli Esteri della Francia, Pascal Confavreux, ha riferito che “la protezione consolare è cominciata da questa notte, poi questa mattina, con le prime visite del console generale e dall’ambasciatore francese presso i nostri connazionali” trattenuti in Israele. “Sono in contatto con i 36 francesi e le loro famiglie”, aggiunge Confavreux, indicando che le persone fermate sono state trasferite nel carcere di Ktziot. Secondo Ardakani, i membri della flottilla ”avevano un obiettivo perfettamente lecito, legale e pacifico, di portare viveri e medicinali alla popolazione di Gaza in un contesto genocidario”.