La Sinagoga si apre al Papa. Ora Pio XII può divenire santo

La Sinagoga si apre al Papa. Ora Pio XII può divenire santo

di Salvatore Lontrano

Al momento è Venerabile, cioè può essere pregato in privato chiedendo che Dio conceda un miracoloperché possa essere proclamato Beato da Papa Francesco; certo è che la figura di Eugenio Pacelli, che col nome di Pio XII ha regnato dal 1939 al 1958 combattendo prima contro il nazismo e poi contro il comunismo, potrebbe diventare Beato sotto il papato di Jorge Mario Bergoglio, superando le remore da parte del mondo ebraico sulla figura di Papa Pacelli. Perché Francesco è un Papa molto popolare nel mondo ebraico, essendo cresciuto a Buenos Aires dove c’è una grossa comunità ebraica con la quale ha sempre mantenuto ottimi rapporti; e perché ha già dichiarato sin dall’inizio del suo Pontificato che avrebbe beatificato Pio XII se si fosse trovato un miracolo. Che al momento, però, non c’è. Alla Sinagoga di Roma non si parlerà certo di questo, domenica 17 gennaio; i toni saranno incentrati sull’amicizia che lega il Papa al Rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni.

Eppure Pacelli aveva avuto buoni rapporti col mondo ebraico. Basta leggere La Stampa di venerdì 10 ottobre 1958, il giorno dopo la morte di Pio XII, servizio di Paolo Monelli: “Commoventi espressioni di cordoglio ha avuto il Rabbino maggiore della comunità ebraica di Roma, Elio Toaff; rievocando ‘la grande pietà e la somma generosità del Pontefice negli anni infausti della persecuzione e del terrore, quando pareva che per gli ebrei non vi fosse più alcuna via di scampo’; e ricordando il gesto paterno di Pio XII ‘che volle contribuire alla raccolta dell’oro pretesa dai tedeschi quale illusoria taglia liberatrice di nuove persecuzioni’”.

Perché allora le accuse molto dure contro il Principe di Dio? La prima accusa di silenzio sulla Shoah contro Pio XII arrivò nel 1963 con il dramma “Il Vicario” di Rolf Hochhuth, che nel 1965 fu rappresentato a Roma per iniziativa di Gian Maria Volontè. Tante e tali furono le resistenze e le polemiche sulla rappresentazione (venne invocata l’offesa al “carattere sacro di Roma” contemplato dal Concordato del 1929), da spingere il Governo italiano ad aprire trattative per la revisione dei Patti Lateranensi, completata solo da Bettino Craxi nel 1984 con gli Accordi di Villa Madama. Un’accusa, quella del silenzio, alimentata anche dal fatto che l’Archivio Segreto vaticano è consultabile fino all’inizio del 1939: tutto il materiale degli anni successivi è ancora secretato. Francesco ha detto che quando sarà possibile l’Archivio verrà aperto e messo a disposizione degli studiosi.

La forte popolarità di Bergoglio ha permesso che l’accordo tra Santa Sede e Palestina, firmato nel 2012 sotto Benedetto XVI, sia potuto entrare in vigore all’inizio di quest’anno senza grossi scossoni da parte di Israele. Con cui Roma sta cercando un accordo in tema di status della Chiesa cattolica in Terrasanta, accordo che tocca anche temi fiscali. C’è da sperare che Francesco, primo Papa non legato personalmente al dramma della Shoah per motivi anagrafici e geografici, consenta un dialogo tra cattolici ed ebrei sempre più approfondito. A 30 anni dalla storica visita resa a Toaff da Giovanni Paolo II.