Pnrr, la transizione energetica resta al palo. L’Ue richiama l’Italia: “Da Roma nessuna proposta sul RepowerEu”

Il nuovo richiamo della Commissione Ue: "L'Italia non ha ancora presentato il nuovo capitolo del RepowerEu da aggiungere al Pnrr".

Pnrr, la transizione energetica resta al palo. L’Ue richiama l’Italia: “Da Roma nessuna proposta sul RepowerEu”

“L’Italia non ha ancora presentato il nuovo capitolo del RepowerEu da aggiungere al Pnrr” nell’ambito della revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. È quanto ha detto una portavoce della Commissione Ue precisando che “sono in corso contatti permanenti” con il Governo italiano.

Il nuovo richiamo della Commissione Ue: “L’Italia non ha ancora presentato il nuovo capitolo del RepowerEu da aggiungere al Pnrr”

La portavoce dela Commission Ue ha parlato di capitolo aggiuntivo al Pnrr per utilizzare i 2,7 miliardi a disposizione dell’Italia per accelerare la transizione energetica dal RepowerEu, precisando che deve trattarsi di “nuove misure e nuovi investimenti” e non di trasferimento di risorse. Le modifiche al Piano, ha poi aggiunto la portavoce dell’esecutivo comunitario, possono comunque essere chieste se giustificate da motivazioni oggettive.

Tajani: “Con Bruxelles solo un fraintendimento”

“Tanti Paesi stanno rivedendo i loro piani, quello che accade anche per l’Italia è del tutto normale”, prova a rassicurare, intanto, in un’intervista al Corriere, il ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani, aggiungendo che i botta e risposta con la Commissione Ue sono “frutto di un fraintendimento, niente di più”.

“Si è esasperato polemicamente un episodio già chiuso – ha aggiunto Tajani -. C’è stata una frase di un portavoce, poi anche smentita, sul ruolo della Corte dei conti che era sbagliato anche nel merito. Non c’è nessun attacco da parte nostra alla Corte, nulla di strano nel fatto che si proroghi una norma varata dal precedente governo sui controlli non concomitanti ma successivi sulle spese. Il punto che ci interessa è lavorare seriamente sul Pnrr e utilizzare tutti i fondi a nostra disposizione”.

Quanto ai tempi e i ritardi di attuazione del Pnrr, il vice premier osserva: “Sono molti i Paesi che stanno modificando i loro programmi di spesa, non solo noi. Il piano è stato varato durante la crisi del Coronavirus, poi ce n’è stata un’altra con la guerra e la crisi energetica, a tutti serve flessibilità. E serve non solo al governo, ma a tutti i soggetti che lavoreranno sul Pnrr, anche le amministrazioni locali di sinistra che gestiranno fondi. È un lavoro che ci impegna tutti”.

Sui timori che, in vista delle Europee, un esecutivo di centrodestra possa essere oggetto di operazioni ostili da parte dei vertici Ue, Tajani chiosa: “Io mi aspetto istituzioni indipendenti dai singoli governi, sopra le parti. Ci saranno forze politiche che spingeranno in una direzione o nell’altra, ma spero e conto che la Commissione se ne tenga fuori, anche se in passato a volte non è successo”.