Le Lettere

Polli bolliti

Ho visto il documento strategico Usa (La Notizia, 6 dicembre, ndr). Ma adesso in pratica cosa cambia?
Elio Valente
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Gentile lettore, questa è una lapide tombale che cambia molto e dovrebbe cambiare anche la bellicosità dei polli europei, ma ne dubito perché sono bolliti e pronti per il brodo. In sintesi, è terminato un piano a lunga scadenza degli Usa che ha avuto due fasi. La prima prevedeva una catena di provocazioni alla Russia usando come martello l’Ucraina: golpe bianco di Maidan (2014), rafforzamento di Kiev con armi e addestramento della Nato (2015-2021, fonte: Jens Stoltenberg), invito a Kiev (2021) perché riproponesse l’adesione alla Nato (dopo la bocciatura nel 2008). La seconda fase, dal 2022: guerra per procura a Mosca e taglio del cordone ombelicale Ue-Russia (sabotaggio Nord Stream, settembre 2022) per isolare l’Europa e dissanguare la Russia. Il primo obiettivo è stato conseguito, il secondo invece no, dacché l’Orso russo contro le aspettative sta vincendo la guerra. A questo punto, fine del piano e abbandono dell’Europa al suo destino. È una svolta storica: dopo 80 anni gli Usa si chiamano fuori e dicono agli europei: se volete la Nato, gestitela da soli, noi abbiamo altri obiettivi. L’Europa così scopre di aver perso l’amico a est, la Russia, da noi tramutata in nemico, e l’alleato a ovest, gli Usa. Via l’ombrello atomico, via l’art. 5 della Nato (che, come dico da anni, era comunque illusorio). Siamo finiti tra incudine e martello. E non ne usciremo con questi furbi politici e militari che ancora ieri vaneggiavano di attacchi “proattivi e preventivi” alla Russia. Una manica di polli.