Prezzi benzina e manovre speculative. I pm alzano il tiro sui rincari ingiustificati. La Procura di Roma formula l’accusa

Prezzi benzina, la Procura di Roma ipotizza il reato di “manovre speculative su merci”.

“Manovre speculative su merci”. È il reato ipotizzato dalla Procura di Roma, guidata da Francesco Lo Voi, dopo l’apertura di un’indagine, la settimana scorsa (leggi l’articolo), sull’aumento dei prezzi di benzina, gas ed energia. Il fascicolo resta ancora contro ignoti. Ma è ormai evidente che secondo i magistrati della Capitale, dietro l’impennata dei prezzi ci sia molto di più della normale dinamica di mercato innescata dalla guerra in Ucraina.

Prezzi benzina, la Procura di Roma ipotizza il reato di “manovre speculative su merci”

Sebbene venerdì scorso il Governo abbia varato un nuovo decreto che prevede il taglio di 25 centesimi delle accise per circa un mese (leggi l’articolo), per le tariffe scontate alla pompa ci sarà ancora da attendere. Almeno fino a domani: oggi infatti il provvedimento dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta ufficiale per entrare in vigore nelle 24 ore successive. Già domani, quindi, i prezzi dovrebbero tornare a scendere sotto i due euro.

Dopo che le medie rilevate, domenica scorsa, dall’Osservatorio del ministero dello Sviluppo, hanno visto la benzina self service stazionare intorno ai 2,13 euro al litro contro i 2,12 del diesel, e salire rispettivamente a 2,24 e 2,23 al servito. Più alti i prezzi sulle autostrade, dove la benzina self service sale a 2,217 euro/litro (servito 2,415) e il gasolio a 2,216 (servito 2,424). Certo è che l’accisa sulla benzina ammonta a 72,8 centesimi di euro per ogni litro (la seconda più alta d’Europa) e quella sul gasolio, pari a 61,7 centesimi al litro, è la più esosa della Ue. Il decreto del governo le ridurrà a 47,8 e 36,7 centesimi.

Nello specifico, come ha spiegato il premier Mario Draghi, le misure ammontano a 4,4 miliardi di euro. Sarà, così, introdotto un prelievo sugli extra-profitti dei big della produzione e distribuzione di energia da fonti fossili. Nel caso del carburante per abbassare il costo si parte da un decreto ministeriale che attiva il meccanismo dell’accisa mobile: se i prezzi aumentano i maggiori incassi Iva si possono utilizzare per abbattere le accise.

Ma perché il governo ha deciso di tagliare le accise solo per un mese? “Uno dei motivi per accorciare il periodo di intervento è anche vedere come si comporta il mercato nei prossimi giorni e settimane – ha ribadito il premier -. Lo seguiremo ed esamineremo e poi decideremo, però intanto è importante cercare di attraversare questo periodo di grande volatilità”. Bisogna dunque attendere almeno domani per vedere gli effetti della sforbiciata che colpirà il tributo fisso che pesa sui carburanti.

Proprio questo aspetto mette però in fibrillazione chi vende e distribuisce verde e gasolio: Assopetrolio e Assoenergia che sostengono che la riduzione della tassa rischia di creare loro un danno, perché sui carburanti immagazzinati hanno già versato il balzello e quindi ci perderanno quando lo sconto sarà operativo. La richiesta è quella di indennizzi, con la minaccia della mobilitazione.