Prima i richiami. Poi toccherà agli over 80. La riduzioni di dosi rallenta le vaccinazioni in tutta Europa. Sileri: “Ritardi legati alla capacità di produrre”

Prima i richiami. Poi toccherà agli over 80. La riduzioni di dosi rallenta le vaccinazioni in tutta Europa. Sileri: “Ritardi legati alla capacità di produrre”

“Le riduzioni di dosi comunicate da Pfizer e Astrazeneca faranno slittare di 4 settimane i tempi previsti per la vaccinazione per il Covid degli over 80 e di circa 6-8 settimane per il resto degli italiani. Da domani, le dosi a disposizione saranno utilizzate per garantire il richiamo nei tempi previsti a coloro che hanno già ricevuto la prima somministrazione, cioè soprattutto agli operatori sanitari”. E’ quanto ha spiegato a Domenica In il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri. “Tra due settimane – ha aggiunto l’esponente dell’Esecutivo -, se tutto va bene, avremo un mercato con i tre vaccini: il che significa riprendere con maggior forza, completare la vaccinazione per i medici e gli infermieri e cominciare con gli over 80. Questo tipo di rallentamento coinvolge tutta l’Europa e buona parte del mondo, ma confido che il ritardo possa essere colmato più avanti”.

“I ritardi di Pfizer – ha detto ancora Sileri intervenendo a Radio24 – sono legati alla capacità di produrre in relazione allo stabilimento e alla sede attualmente in attività. Il contratto peraltro è in relazione alle dosi e non alle fiale. L’azione legale, la diffida in primis dell’Italia ma anche dell’Europa, ha un razionale, ovvero quello di ricevere le dosi concordate e poi ha senso rispetto ai ritardi che possono non essere recuperati. Tuttavia già Pfizer ha dichiarato che dal primo febbraio i ritardi e le dosi saranno recuperate: se il ritardo si estende per più di due settimane il problema diventa ampio, non solo per l’Italia ma per l’intera Europa”.

Anche per AstraZeneca ci sono problemi, ma, ha aggiunto il viceministro, “le riduzioni delle dosi annunciate sono comunque vincolate anche all’approvazione all’Ema”. “La previsione delle dosi nasce ancor prima di avere una approvazione – ha spiegato ancora Sileri -, da 16 milioni ora si arriva a 8. Non abbiamo sbagliato a fare queste previsioni in relazione all’approvazione: era necessario fare una scaletta previsionale, bene o male è stata rispettata. Pensiamo al vaccino Pfizer, che è  arrivato in anticipo, o ancora a Moderna. Attenzione però: una volta approvato il vaccino, nei mesi successivi serve avere le dosi concordate. Produrre le dosi di un vaccino non è mai semplice. Già l’antinfluenzale va prenotato con mesi e mesi di anticipo. Serve sempre fare i conti con quello che uno ha”.

Sui tempi di slittamento dei vaccini per gli anziani, il viceministro ha confermato: “Sì, slitteranno: dobbiamo ancora fare la seconda dose al personale sanitario, per completare 1,4 milioni di persone si arriverà a metà febbraio circa. Dal 27 dicembre ad oggi sono state distribuite 1,8 milioni dosi alle Regioni, 400mila quelle che devono essere utilizzate per le seconde dosi. I soggetti anziani sopra gli 80 anni, ovvero 4 milioni e mezzo di persone, serviranno quindi altre quattro settimane che vanno a sommarsi ai ritardi che abbiamo. Se AstraZeneca viene confermata dall’Ema, potremmo avere 4 milioni in più nel trimestre ma ricordiamoci che servono due dosi”.

E sul caso circa 400.000 presunti vaccinati “fantasma”, Sileri ha avvertito: “Voglio sperare che quei 400.000 siano in gran parte personale che lavora nelle strutture sanitarie e Rsa, spero che non siano ‘imbucati’. Sarebbe estremamente grave: laddove sia accaduto devono intervenire le autorità giudiziarie. Ma questi sono flussi di dati che hanno le Regioni e vanno verificati”. Secondo i dati forniti dal Commissario per l’emergenza (qui il report) sono 100.863 i richiami di vaccino anti-Covid somministrati finora in Italia. Il totale delle dosi vaccinali somministrate a livello nazionale è di quasi 1,38 milioni, pari al 74,4% di quelle distribuite.