Procure nel caos, altri due giudici lasciano Palazzo dei Marescialli. Il Csm: “Basta ombre, serve autoriforma”. Cascini: “Momento drammatico, è come la P2”

“E’ una vicenda che ci chiama in causa tutti e che impone a tutti un serio, profondo, radicale percorso di revisione critica e autocritica, di riforma e autoriforma dell’autogoverno, dei metodi di selezione delle rappresentanze, dell’etica della funzione”. E’ quanto sottolinea un documento approvato dal plenum del Csm all’unanimità e proposto da tutti i togati e i laici (esclusi i consiglieri autosospesi) in merito alle inchieste e ai veleni che hanno investito le procure.

“La delicatezza della situazione – prosegue il documento – impone di eliminare ogni ombra sull’istituzione di cui siamo componenti, che deve essere e apparire assolutamente indipendente. Non possiamo accettare comportamenti, non importa se penalmente irrilevanti, che gettino discredito sull’Istituzione in cui si incarna la magistratura italiana”.

“Sin da ora – si legge ancora nel documento approvato dal plenum del Csm – vogliamo sottolineare che quanto è emerso è indicativo di comportamenti da cui intendiamo con nettezza prendere le distanze. Non ci riconosciamo in condotte che cercano consensi”.

Nel frattempo, sull’onda dell’inchiesta della Procura di Perugia, in cui è rimasto coinvolto l’ex consigliere del Csm Luca Palamara, indagato per corruzione, oggi si sono sospesi dal Consiglio superiore della magistratura anche Gianluigi Morlini e Paolo Criscuoli. Ieri si era dimesso il togato Luigi Spina e si erano autosospesi i consiglieri Corrado Cartoni e Antonio Lepre.

Il togato di Area, Giuseppe Cascini, ex pm nella Capitale evoca la P2: “Il momento che stiamo vivendo, come Csm e come Istituzione giudiziaria, è particolarmente grave, forse il più drammatico della storia del Consiglio Superiore della Magistratura. L’unica vicenda che mi pare assimilabile, sotto più aspetti, a quella che stiamo vivendo in questi giorni è quella dello scandalo P2 dei primi anni ’80 del secolo scorso”.

“Abbiamo bisogno del sostegno del vicepresidente Ermini – ha aggiunto – che ha gestito con fermezza e autorevolezza questa difficile fase ma soprattutto abbiamo bisogno del sostegno e dell’aiuto del presidente della Repubblica al quale chiediamo di non lasciarci soli in questo drammatico momento”.