Proposte fotocopia. L’opposizione chiede misure già previste per il Coronavirus. Parla il deputato Iv, Marattin: “Bene il Governo, ora tocca all’Ue”

“In una fase come questa è necessaria l’unità, la massima concentrazione sulle cose da fare, al di là delle cifre stanziate dal governo e da quelle richieste dalle opposizioni è il ruolo dell’Europa che deve essere decisivo, l’emergenza è europea la risposta deve essere europea”. Non ha dubbi sulla necessità di un intervento europeo a livello economico e fiscale per fronteggiare l’emergenza sanitaria legata al Coronavirus Luigi Marattin, vice capogruppo di Italia Viva alla Camera.

Che ne pensa delle proposte economiche avanzate ieri da Salvini Meloni e Tajani per fronteggiare l’emergenza Coronavirus?
“Alcune sono enunciazioni di principio, difficile essere in disaccordo. Molte cose già sono previste nel nostro pacchetto (cassa integrazione, estensione flessibilità del fondo integrazione salariale, congedi parentali, sospensione mutui, aumentare i posti in terapia intensiva, assunzioni medici e infermieri) e quindi sono contento ci sia su queste cose l’appoggio dell’opposizione e che le consideri valide. Altre sono nostre battaglia (cancellazione sugar e plastic tax) o una cosa di buon senso (proroga scadenza quarta rata rottamazione-ter)”.

Un “bazooka finanziario” da 30 miliardi di euro. Questa è l’entità dello scostamento di bilancio che il centrodestra chiede di votare già la prossima settimana in Parlamento, ritiene questa cifra realistica?
“Io credo che i 7,5 miliardi stanziati dal Governo siano una cifra iniziale giusta, poi è ovvio che lo stimolo deve essere una cifra superiore ma non può venire solo dall’Italia: ogni giorno appare più chiaro che siamo di fronte ad una crisi e ad un’emergenza europea, lo stimolo fiscale di cui si ha bisogno deve necessariamente passare attraverso un piano coordinato a livello europeo. Al di là delle rassicurazioni di Gentiloni sulla flessibilità, la verità è che il nostro bilancio è limitato: stiamo affrontando questa crisi partendo da un debito pubblico molto alto, con un rapporto deficit/pil del 135% quindi la nostra richiesta deve essere che ogni Stato benefici di stimoli fiscali complessivi decisi a livello europeo”.

Il piano shock che Renzi propone da settimane si può inserire fra le misure per affrontare l’emergenza? Anche nelle proposte dell’ opposizione si menziona lo “sblocco delle infrastrutture”…
“Il piano shock lo abbiamo già portato in forma di articolato di legge a Conte e a Gualtieri, è a costo zero perché elimina le maglie della burocrazia per realizzare le opere pubbliche, dalla fase di progettazione a quella di affidamento. È un’opera di semplificazione, è chiaro che sbloccare soldi che già ci sono può aiutare a far ripartire l’economia. L’altra proposta forte che abbiamo fatto, e che il governo in parte ha recepito, è quello del blocco dei mutui per famiglie e imprese e richiedendo l’intervento della Bce si potrebbe fare anche una moratoria più estesa per evitare il pagamento fino al 31 dicembre 2020. L’Europa in questa fase non può essere assente”.

Marattin, mi sta criticando anche lei l’Europa come fa Salvini?
“Non è una critica, è una constatazione: l’emergenza è europea la risposta deve essere europea. Le mie richieste all’Ue sono due, una sul fronte della politica monetaria e di vigilanza bancaria cioè che la Bce copra l’operazione di moratoria dei mutui, e una sul fronte fiscale: uno shock fiscale coordinato con tutti i paesi membri”.

In ogni caso ieri le opposizioni si sono dimostrate collaborative…
“Passare dalla critica e dai toni alti a delle proposte è sicuramente un atteggiamento positivo e utile. In una fase come questa è necessaria l’unità e la massima concentrazione sulle cose da fare”.