Quali sono i migliori ospedali d’Italia. Ecco la classifica dell’Agenas

Quali sono i migliori ospedali d’Italia: la nuova classifica del 2023 riporta nuovi dati aggiornati voluti dal ministero della Salute.

Quali sono i migliori ospedali d’Italia. Ecco la classifica dell’Agenas

Quali sono i migliori ospedali d’Italia: l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) ha stilato la nuova classifica su mandato del ministero della Salute.

Quali sono i migliori ospedali d’Italia

I migliori ospedali d’Italia nel 2023 sono l’Irccs Istituto Clinico Humanitas di Rozzano e l’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche. Il Programma Nazionale Esiti (Pne) dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) ha stilato la nuova classifica su mandato del ministero della Salute. “Quest’anno, per la prima volta, invieremo la relazione sui dati presentati oggi al tavolo di monitoraggio Lea, perché ci si deve porre il tema di una serie di ospedali del nostro Paese dove la qualità delle cure è molto bassa”, ha dichiarato il direttore generale dell’Agenas Domenico Mantoan, a margine della presentazione del Pne. “Vanno fatte politiche di accompagnamento, di audit, di verifiche per capire per quale motivo in alcune strutture italiane la qualità dell’assistenza è così bassa. Non possiamo permetterci queste differenze”, evidenzia Mantoan. La mappa degli ospedali inefficienti, aggiunge, “va da Nord a Sud, ci sono cose negative e cose positive sia a settentrione sia a meridione”.

Rispetto alle varie aree di intervento, il Pne registra tuttavia delle “diseguaglianze nell’assistenza sanitaria”. Per l’area cardiovascolare, ad esempio, si è registrata anche nel 2022 una proporzione minore di donne con infarto che accedono tempestivamente all’angioplastica coronarica: 43% rispetto al 54% degli uomini. Questo dato riporta, purtroppo, un aumento della mortalità a 30 giorni. Per la frattura di femore nei pazienti di età maggiore di 65 anni si registra invece uno svantaggio per gli uomini nella tempestività dell’intervento: 46% rispetto al 51% delle donne. Per l’area della gravidanza, tra le donne straniere si evidenziano meno tagli cesarei ma un alto rischio di riospedalizzazione. Mentre riguardo le ospedalizzazioni evitabili, nella popolazione straniera sono stati registrati tassi superiori per infezioni del tratto urinario, complicanze del diabete e ipertensione arteriosa.

Ecco la classifica dell’Agenas

Le due migliori strutture decretate hanno riportato una valutazione di qualità alta o molto alta per almeno 6 aree cliniche su un totale di 8 (cardiocircolatorio, respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologia, osteomuscolare, nefrologia, sistema nervoso, gravidanza e parto).

Nella classifica al primo posto come livello di qualità per l’area cardiovascolare è l’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi di Firenze che ha raggiunti un livello di qualità molto alto; 17 strutture raggiungono invece un livello di qualità alto. Poi, si continua: nell’area di chirurgia oncologica sono 4 le strutture con livello di qualità più alta: l’Ospedale di Mestre (nella foto), l’Azienda Ospedale Università di Padova, lo Stabilimento Umberto I G. M. Lancisi (Ancona) ed il Policlinico Universitario Gemelli (Roma).

Invece, l’Emilia-Romagna, con 11 strutture su 17, pari al 65%, è la Regione che presenta invece la proporzione più alta di strutture con livello di qualità molto alto per l’area gravidanza e parto.