In questi casi conviene fare nomi e cognomi dei protagonisti di questa vicenda: da una parte Virginia Raggi, dall’altra Barbara Palombelli, Paolo Liguori, Massimiliano Fuksas, Veronica De Romanis. Dopodiché occorre una precisazione: la contestazione, specie in periodi di campagna elettorale, è sempre lecita. Purché si contestino cose reali. Magari citando numeri. Ma quantomeno non inventando nulla. Eppure due sere fa a Stasera Italia (qui la puntata), programma condotto dalla stessa Palombelli su Rete4 è andato in onda esattamente il contrario di quello che ci si sarebbe aspettati.
Accuse, fake-news, balle che neanche il miglior sceneggiatore hollywoodiano avrebbe scritto. Col solo fine – si presume – di attaccare la sindaca. E la cosa buffa è che non si faceva in tempo a rispondere a una bufala, che ecco la seconda arrivare. Il culmine è stato raggiunto con Fuksas che a un certo punto è sbottato: “Smettiamola di dire fregnacce!”. Ovviamente la sua irritazione era rivolta alla stessa Raggi. Perché? Semplicemente le aveva fatto notare che quanto diceva l’archistar – la stazione del Tuscolano, argomentava il nostro, era stata acquistata dal Comune di Roma e venduta dal Comune di Roma stesso (???) – era falso. Totalmente. Perché, spiegava la sindaca, “era di Atac”. Niente da fare: per Fuksas sono solo “fregnacce”. Viva la democrazia.
AVANTI IL PROSSIMO. Ma ovviamente è solo l’inizio del circo. Tante le osservazioni e le critiche, a partire dalla ormai nota questione della rinuncia alle Olimpiadi. “Le abbiamo regalate alla Francia”, accusa l’architetto. “Le Olimpiadi non costano, sono pagate quasi interamente dal Coni”. Peccato che anche questa sia una fake-news. Il direttore di TgCom24, però, non vuole essere assolutamente da meno. E allora, dopo aver precisato – per carità di dio – che non vuole attaccare la sindaca peraltro a pochi giorni dal voto, non sia mai, comincia: “Cinque anni fa disse che sarebbero state le Olimpiadi del mattone, della speculazione. Ieri ha invece applaudito all’annuncio della candidatura di Roma all’Expo da parte di Draghi”.
Dimentica, Liguori, che nel giro di cinque anni tanti debiti e buchi sono stati appianati. E invece no. Per il giornalista il commissario delle partecipate di Roma dice che ci sono passivi clamorosi. Peccato che il commissario delle partecipate non esista. Forse l’avrà letto su “Topolino”. La sindaca però non demorde: “Abbiamo risanato Atac e abbiamo comprato nel frattempo 900 nuovi autobus”. A quel punto l’obiezione è arrivata dalla De Romanis: “Lei parla di una città che non è Roma”. Pronta la replica della pentastellata (“Io la città la giro tutti i giorni e vado in periferia”) che però non è bastata a placare la professoressa: “Lei prende i mezzi pubblici? Non prende l’autobus, forse è lì che si capisce l’inefficienza”. Chi glielo dice alla De Romanis che la Raggi vive sotto scorta per aver sfidato i Casamonica (leggi l’articolo).
SILENZIO ASSORDANTE. Insomma, una trasmissione poco edificante per il giornalismo e per come lo si dovrebbe intendere (fuori da determinati studi, ci mancherebbe). Ma la cosa più inquietante è che nessuno ha commentato e tutto è passato in sordina. Neanche una nota è arrivata dagli altri partiti politici (che ovviamente se ne son ben guardati vista la scadenza elettorale), ma soprattutto nessuna dichiarazione è arrivata dall’Ordine dei Giornalisti. E la domanda qui è d’obbligo: ma se non interviene dinanzi a tali “arene” quando crede di intervenire l’Ordine anche per tutelare il buon nome del giornalismo italiano?