Rally con frode. La Finanza scopre una maxi evasione fiscale da 12 milioni indagando su tre società legate alle gare automobilistiche. Le scuderie utilizzavano “cartiere” per non pagare l’Iva

I militari della Guardia di Finanza di Erba, coordinati dalla Procura della Repubblica di Como, hanno scoperto una frode fiscale di oltre 12 milioni di euro realizzata attraverso l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti da parte di 15 società, molte delle quali “cartiere” in quanto prive di struttura imprenditoriale e commerciale. Protagoniste tre società operanti nel settore delle gare automobilistiche, spiegano i finanzieri, scuderie, sponsor e società di promozione pubblicitaria.

In particolare, le scuderie di rally, per abbattere il proprio reddito e l’IVA a debito derivanti dalla cessione di spazi pubblicitari e dal noleggio di auto, utilizzavano fatture per operazioni inesistenti emesse da società cartiere create ad hoc per facilitare l’evasione fiscale milionaria. A fronte dei bonifici effettuati per giustificare il pagamento delle fatture false, venivano effettuati prelievi di denaro contante finalizzati ad un’immediata restituzione delle somme trasferite al netto di una percentuale che variava dall’1% al 20%, nonché versamenti su innumerevoli carte di credito prepagate intestate a prestanome.

Segnalate all’Autorità giudiziaria 19 persone, tutte italiane, operanti nel campo delle sponsorizzazioni e del noleggio auto residenti nelle province di Como, Milano, Brescia, Lecco, Novara, Reggio Emilia e Roma, sedi anche delle “cartiere” interessate. Il gip di Como ha disposto il sequestro preventivo dei conti correnti e dei beni mobili e immobili degli indagati fino a 5,2 milioni di euro (coincidente con l’imposta complessivamente evasa all’Erario) giù eseguito dalle Fiamme Gialle erbesi.