Razionamento diesel in Italia: perché potrebbe essere introdotto e da quando?

Razionamento diesel in Italia: perché potrebbe essere introdotta una simile misura e da quando potrebbe entrare in vigore?

Razionamento diesel in Italia: perché potrebbe essere introdotto e da quando?

Razionamento diesel in Italia: perché potrebbe essere introdotta una simile misura e da quando potrebbe entrare in vigore?

Razionamento diesel in Italia: perché potrebbe essere introdotto?

In Europa e in Italia potrebbe essere attuata una misura di razionamento del diesel a causa di una “carenza sistemica” del carburante. L’allarme è stato diffuso da alcuni dei maggiori produttori e commercianti attivi nel settore e riuniti al FT Commodities Global Summit a Losanna, in Svizzera. In questo contesto, i manager e gli esperti hanno sottolineato come potrebbe presto rendersi necessario un possibile razionamento del diesel in conseguenza alle sanzioni che l’Occidente ha emanato contro la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina.

Nello specifico, la criticità della situazione è stata denunciata dal capo del trader svizzero di petrolio Vitol, Russell Hardy, che ha dichiarato: “La cosa che preoccupa tutti sono le forniture di diesel. L’Europa importa circa la metà del suo diesel dalla Russia e il resto dal Medio Oriente”.

Nonostante la Commissione Europea non abbia ancora proclamato l’embargo ai combustibili russi, infatti, è pur vero che l’import di petrolio e derivati da Mosca è considerevolmente diminuito.

Da quando potrebbe essere introdotta la misura e quali sono i rischi?

La denuncia di Hardy ha sottolineato anche che la situazione in atto sta comportando un maggior consumo di diesel rispetto alla benzina in Europa, esasperando la carenza di carburante e l’incremento dei prezzi. In un simile scenario, è possibile che le raffinerie decidano di concentrare la produzione sul diesel a sacrificio di altri prodotti derivati dal petrolio che, al momento, risultano essere meno remunerativi.

L’allarme esposto al FT Commodities Global Summit di Losanna è stato ribadito anche da altri ambienti del settore. Un portavoce della società di consulenza Energy Aspects ha affermato: “I rischi del razionamento energetico e in definitiva, di una recessione, stanno aumentando di giorno in giorno, cosa che la maggior parte dei politici sembra ignorare. Se il petrolio russo non verrà reintegrato nel mercato entro le prossime settimane, corriamo il rischio reale di dover razionare greggio e prodotti entro l’estate”.

Secondo i manager e gli analisti, quindi, alcuni Paesi europei potrebbero cominciare a essere costretti a razionare le vendite di carburante già a partire dal mese di aprile 2022. Tra i Paesi a rischio, figura anche l’Italia che potrebbe essere una delle prime Nazioni a procedere con il razionamento del diesel.