Recovery Fund, Di Maio blinda l’asse con Berlino. Faccia a faccia con il collega tedesco Maas. E parte l’avviso ai falchi Ue

Necessaria l’unità e la solidarietà in Europa perché nessuno si salva da solo. Un chiaro messaggio ai cosiddetti Paesi “frugali” (leggi Olanda e Austria) meno propensi alla coesione, per usare un eufemismo, ma anche una maggiore apertura della Germania, che da una politica europea del “rigore intransigente” volta al contenimento della spesa senza altra prospettiva possibile, con la crisi economica e sociale innescata da Coronavirus ha mostrato un atteggiamento più collaborativo. Positivo, dunque, l’incontro a Roma, a Villa Madama, ieri mattina tra il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e l’omologo tedesco Heiko Maas, che in conferenza stampa ha dichiarato senza mezzi termini: “Nonostante le posizioni divergenti, sono stato nei Paesi Bassi e in Austria e in questi colloqui sento una disponibilità al compromesso. Credo che il quesito non sia se, ma come la forza di questa crisi forse può contribuire a superare linee di demarcazione precedenti e noi ci adoperiamo in questo senso”.

E ancora: “Il nostro compito più urgente è quello di avere una ripartenza sociale ed economica vigorosa, e questa è anche la massima priorità del semestre di presidenza tedesca che inizia il primo luglio, che ha il motto di rilanciare l’Europa assieme, vogliamo un’Europa coraggiosa ma anche solidale. Non vogliamo perdere nessun Paese”. “Non possiamo accettare di scendere a compromessi sul futuro dell’economia europea, sulla tenuta del mercato unico, sulla salvaguardia del lavoro e del benessere dei nostri cittadini”, ha quindi dichiarato Di Maio, “abbiamo molto apprezzato la presa di posizione della Germania a favore di un piano ambizioso per il rilancio dell’economia europea”.

Chiaro dunque che con la Germania alla guida del Consiglio dell’Unione Europea, i negoziati sul piano Next Generation Eu subiranno tutt’altro impulso. Nel corso della mattinata i due ministri si sono poi recati in visita all’ospedale Lazzaro-Spallanzani che ha una stretta collaborazione con l’omologo Istituto per le malattie infettive tedesco Robert Koch e il titolare della Farnesina ha ringraziato Maas e il suo Paese per i 44 voli sanitari che hanno permesso il trasporto di numerosi malati affetti da coronavirus dall’Italia alla Germania nei mesi più duri della crisi sanitaria, per il materiale medico inviato e per i medici messi a disposizione.