Reddito di emergenza, ancora di salvezza per 250mila famiglie. Boom di richieste per la misura M5S. Così si è arginato il disagio sociale

Arrivato col decreto Rilancio, il reddito di emergenza è stato studiato per le famiglie che non hanno usufruito di altri sussidi Covid e che non hanno componenti con un reddito da lavoro o da pensione. Ha debuttato il 22 maggio e già nella prima giornata è stato richiesto da 20mila famiglie. Al 27 maggio le domande presentate all’Inps risultavano 100.258 e, in pochi giorni, sono lievitate a 250 mila. “Sono un numero straordinario e siamo molto orgogliosi di questa iniziativa che abbiamo preso e grati al governo”, ha commentato il portavoce dell’Asvis, Enrico Giovannini, che insieme al Forum Dd Disuguaglianze e diversità ha sponsorizzato la misura. Per cui si è battuto politicamente il M5S con il ministro Nunzia Catalfo (nella foto). Che ne ha fatto una bandiera assieme al Reddito di cittadinanza, di cui beneficiano oltre un milione di nuclei familiari, corrispondenti a circa 2,5 milioni di persone.

L’importo del Rem potrà arrivare fino a 840 euro al mese per due mesi nel caso in cui il nucleo sia composto da due adulti, due minorenni e un componente sia in una situazione di disabilità. Altrimenti il limite massimo con una famiglia di almeno quattro persone sarà di 800 euro. Una circolare dell’Inps chiarisce i requisiti della misura. La domanda di Rem va presentata entro il 30 giugno. Se è stata fatta entro il 31 maggio i mesi pagati saranno quelli di maggio e giugno, se invece è fatta nel mese di giugno saranno pagati i mesi di giugno e luglio. Il Rem può essere richiesto all’Inps, esclusivamente on line presentando domanda sul sito (con il Pin, lo Spid, la Cns e o la carta di identità elettronica) o attraverso i patronati.

La domanda è presentata da uno dei componenti del nucleo familiare. I dati relativi ai requisiti e alle incompatibilità, autodichiarati in domanda, saranno oggetto di verifica, anche a campione. Il richiedente deve essere residente in Italia al momento della domanda. Si considerano idonee, ai fini della verifica dei requisiti, le attestazioni Isee con indicatori ordinario e corrente. Per ottenere il Rem la famiglia deve avere un valore del reddito familiare, nel mese di aprile 2020, inferiore alla soglia corrispondente all’ammontare del beneficio. Si utilizza una scala di equivalenza con un valore pari a uno per il primo componente, 0,4 per i componenti adulti e 0,2 per i minori fino a un massimo totale di 2 (2,1 se ci sono disabili). Il beneficio è di 400 euro se la famiglia ha un unico componente. Una famiglia di due adulti può ottenere 560 euro.

Oltre alla componente reddituale per avere il Rem bisogna avere un valore del patrimonio mobiliare familiare con riferimento all’anno 2019 (verificato al 31 dicembre 2019) inferiore a 10.000 euro (fino a 20.000 euro per una famiglia di almeno tre persone o 25.000 se un componente è in una situazione di disabilità). Il valore Isee attestato dalla dichiarazione sostitutiva unica deve essere inferiore a 15.000 euro. La previsione del governo è che possa interessare circa 2 milioni di persone (867mila famiglie). Non è escluso che il Parlamento apporti modifiche alla misura nel corso dell’esame del decreto. Leu ad esempio punta a rendere più incisivo il meccanismo.