Referendum, parla la Boschi: “Peccato. Avevamo immaginato un altro risveglio”. E nel Pd ora è resa dei conti

Dopo la batosta sul referendum, a parlare, tramite Facebook, è anche Maria Elena Boschi. E intanto nel Pd si alza la voce per un immediato congresso.

Dopo la batosta sul referendum, a parlare, tramite Facebook, è anche Maria Elena Boschi. Dopo la conferenza di ieri di Matteo Renzi ci si aspettava di sentire cosa dicesse la ministra e, soprattutto, autrice della riforma che assorbito il dibattito pubblico degli ultimi mesi.

“Peccato – scrive la Boschi – Avevamo immaginato un altro risveglio: istituzioni più semplici in Italia, paese più forte in Europa. Non è andata così. Ha vinto il no, punto. Adesso al lavoro per servire le Istituzioni. Mettiamo al sicuro questa legge di bilancio. Poi pubblicheremo il rendiconto delle tante cose fatte da questo Governo. A tutti i comitati, a tutti gli amici e le amiche che ci hanno dato una mano, grazie. Decideremo insieme come ripartire, smaltita la delusione. Un abbraccio”.

Intanto nel Pd crescono le voci di dissenso e le richieste di congresso. Da D’Alema a Bersani. Fino a Francesco Boccia per il quale Renzi “deve seguire l’esempio di Bersani. Non ha più senso mantenere in vita un gruppo dirigente del genere. Bisogna andare al Congresso del Pd già a gennaio 2017 con Renzi dimissionario”: lo dice il presidente della commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia (Pd) ad Agorà. “Ora – sostiene Boccia – si deve aprire il congresso, e Renzi se si vuole ricandidare lo deve fare da semplice iscritto al Pd. Se si chiude un ciclo si lascia il Partito libero di fare un confronto. Auspico martedì da Renzi un discorso in linea con quello da lui tenuto questa notte”.