Nelle tre Regioni chiamate al voto in questa coda d’autunno elettorale, Veneto, Campania e Puglia, i seggi hanno riaperto questa mattina per l’ultima giornata utile: fino alle 15 gli oltre tredici milioni di aventi diritto possono scegliere i successori di Luca Zaia, Vincenzo De Luca e Michele Emiliano, fermi per il limite del terzo mandato dopo anni di leadership ininterrotta.
La prima giornata, però, ha offerto un quadro tutt’altro che incoraggiante. L’affluenza media si è fermata al 31,9%, quasi dieci punti in meno rispetto al 41,5% registrato alla stessa ora nelle Regionali precedenti. Un calo netto, distribuito in modo diverso tra i territori.
In Veneto, dove votano quattro milioni di cittadini, ieri si è presentato alle urne solo il 33,8% degli elettori, contro il 43,1% dell’ultima volta. Padova è risultata la provincia più attiva (37,6%), mentre Belluno si è fermata al 25,9%. In mezzo, con leggere oscillazioni, Vicenza (34,4%), Verona (33,7%), Treviso (33,3%), Venezia (33,2%) e Rovigo (30,6%). Curioso il fatto che il nome di Zaia compaia ancora sulle schede, candidato capolista della Lega in tutte le province nonostante l’impossibilità di correre di nuovo per la presidenza.
Elezioni regionali 2025: seggi aperti in Veneto, Campania e Puglia e affluenza in calo
Anche in Campania il calo è evidente: ha votato solo il 32% degli aventi diritto, contro il 38,9% precedente. Caserta guida le percentuali con il 34%, mentre Benevento resta fanalino di coda con il 28,9%. Napoli (32,2%), Salerno (31,8%) e Avellino (29,9%) si collocano in mezzo.
Il quadro pugliese è il più basso fra i tre: l’affluenza si è fermata al 29,4%, ben dieci punti sotto il dato del 2020. Lecce, con il 32,1%, è la provincia più partecipativa; Foggia si arresta al 26,1%. Seguono Bari (30,9%), Brindisi (29,5%), Barletta-Andria-Trani (28,8%) e Taranto (27,9%).
Alle 15, alla chiusura dei seggi, arriverà il dato definitivo dell’affluenza e partirà lo scrutinio, che in serata consegnerà i nomi dei nuovi presidenti. Le sfide sono di fatto concentrate sui due poli principali: in Veneto Alberto Stefani per il centrodestra e Giovanni Manildo per il centrosinistra; in Campania il confronto tra Edmondo Cirielli e Roberto Fico; in Puglia Antonio Decaro contro Luigi Lobuono. Per tutte e tre le Regioni sarà comunque un passaggio di testimone dopo lunghi cicli politici.