Regionali, a ogni elezione un regalo dalle destre: dopo la Campania, arriva la mancia elettorale pure per il Veneto

A ogni elezione le destre non perdono il vizietto di confezionare un regalo per poter assicurarsi una manciata di voti in più

Regionali, a ogni elezione un regalo dalle destre: dopo la Campania, arriva la mancia elettorale pure per il Veneto

A ogni elezione le destre non perdono il vizietto di confezionare un regalo per poter assicurarsi una manciata di voti in più. Lo hanno fatto nelle Marche per spingere il bis di Francesco Acquaroli e in Calabria per sostenere la rielezione di Roberto Occhiuto. E lo stanno preparando in Campania, a supporto di Edmondo Cirielli, in Puglia per tirare la volata a Luigi Lobuono, e in Veneto per sponsorizzare la candidatura di Alberto Stefani. In queste ultime tre regioni si voterà il 23 e il 24 novembre. Partiamo dal Veneto.

L’ultimo regalo elettorale al Veneto

Il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Roberto Calderoli a Venezia oggi firmerà con il Veneto la prima delle pre-intese sull’Autonomia differenziata. Seguiranno la Lombardia, e domani Piemonte e Liguria.  La firma – informa una nota – è “a nome del Governo e con l’autorizzazione del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha espresso soddisfazione per l’attuazione del programma di Governo e condivide il percorso intrapreso per il completamento dei negoziati”. Un regalo a tutti gli effetti ai cittadini veneti, fan dell’autonomia. “Questo è un chiaro segno di come il governo stia cercando di rassicurare gli elettori del nord, ma senza concretezza e con promesse vuote. Del resto, la competizione tra lega e FdI porta ormai a questa penosa televendita quotidiana”, ha commentato Toni Ricciardi, vice presidente del Pd alla Camera.

Lo scandalo del condono edilizio su misura della Campania

E ora passiamo in rassegna gli altri omaggi elettorali. Appena qualche giorno fa nella ridda delle richieste di modifica alla Manovra, è stata Fratelli d’Italia a tirare fuori una novità: i senatori del partito della premier hanno chiesto di riaprire il condono edilizio del lontano 2003, quando a Palazzo Chigi c’era Silvio Berlusconi. La misura potenzialmente riguarda tutta Italia ma nei fatti è stata pensata in particolare per la Campania, che all’epoca sotto la guida di Bassolino non aderì.

L’intenzione è stata dichiarata esplicitamente da FdI ed è valsa però l’accusa da parte dell’opposizione di voler “comprare voti” in vista delle regionali di domenica e lunedì. “Migliaia” di case saranno “salvate dall’abbattimento”, è la promessa del senatore di FdI Antonio Iannone. “Siamo al voto di scambio”, hanno accusato il capogruppo democratico in commissione Finanza alla Camera, Virginio Merola e Angelo Bonelli di Avs. E se il leader di Forza Italia Antonio Tajani sembrasse aver invitato alla cautela sull’idea del condono edilizio, tutto il partito degli azzurri in Campania lo sponsorizza.

La lista di mance elettorali è lunga: dalle Marche alla Calabria

Per la Puglia è stato il senatore azzurro Dario Damiani, relatore della legge di Bilancio, ad aver annunciato un emendamento, sempre alla Manovra, che mira a includere nel Fondo indennizzi per le vittime di frodi finanziarie anche i risparmiatori della ex Banca Popolare di Bari. “Attualmente il fondo ha già una dotazione di circa 205 milioni di euro che, con il mio emendamento, verrebbero incrementati di altri 20 milioni. Lo ritengo un intervento doveroso nei confronti di migliaia di risparmiatori traditi che, purtroppo, non hanno ricevuto il giusto ristoro”, ha detto.

Nelle Marche il regalo annunciato dalla premier in persona, a pochi giorni dal voto del 28 e 29 settembre , è stato rendere la Regione una “Zes”, cioè una zona economica speciale. Dunque con “vantaggi fiscali come il credito d’imposta”, che permette di risparmiare fino al 40% di tasse, e “un’autorizzazione unica per chi investe”, ha promesso Meloni. Non solo. Alla Regione a 4 giorni dalle urne, il 24 settembre, sono stati assegnati 60 milioni di euro con la delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess).

Il 30 settembre, invece, una settimana prima del voto in Calabria sempre Meloni ha omaggiato la Regione di un altro regalo. “Sono felice di annunciare che abbiamo avviato l’iter per l’uscita della Calabria dalla gestione commissariale della sanità perché se lo merita”.