Renzi accelera sull’Italicum. Ma le opposizioni salgono sull’Aventino

Guerra totale sull’Italicum. Il premier tira dritto a tutta velocità e le opposizioni scelgono l’Aventino. Da Forza Italia a Sel, passando per il Movimento 5 Stelle. Ma anche Lega e Fratelli d’Italia hanno deciso di abbandonare i lavori sulla nuova legge elettorale. Decisione che arriva dopo lo scontro in casa democratica con la sostituzione dei 10 deputati in Commissione Affari costituzionali. Una dura opposizione che rischia di complicare il percorso di Matteo Renzi che più volte ha ribadito che il Governo sull’Italicum si gioca tutto.

PARTITO ROVENTE
Lunedì sera sono saltati dieci Dem dalla commissione Affari costituzionali, dove si sta discutendo sugli emendamenti, prima dell’approdo in Aula della legge previsto per lunedì prossimo 27 aprile. Ovviamente quelli saltati sono deputati non in linea col Reni pensiero. A prendere il loro posto in Commissione Affari costituzionali sono Paola Bragantini, Stefania Covello, Edo Patriarca, Stella Bianchi, Maria Chiara Gadda, Giampaolo Galli, David Ermini, Alessia Morani, Alfredo Bazoli e Ileana Piazzoni. Una notizia aspettata da giorni che, inoltre, fa salire in trincea il Movimento 5 Stelle che minaccia di non partecipare ai lavori della commissione. All’attacco totale pure Forza Italia. “Noi dichiareremo l’inaccettabilità della posizione del Pd di sostituire la propria minoranza in commissione”, va giù duro il capogruppo azzurro alla Camera, Renato Brunetta, “Lasceremo al Pd tutta la responsabilità di approvarsi in commissione l’Italicum blindato, a disonore del Partito democratico stesso”.

FUORI TUTTI
Non esce solo Forza Italia. A cascata anche Sel ha annunciato l’uscita. Arturo Scotto, capogruppo del partito vendoliano, scrive su Twitter: “Renzi tratta la commissione come una sezione Pd. La sostituzione è un atto grave. Sel non partecipa a farse. Lasciamo i lavori e ci vediamo in aula”. Sulla stessa lunghezza Lega e Fratelli d’Italia. Il deputato Cristian Invernizzi annuncia: “Non abbiamo alcuna intenzione di mischiarci ai burattini di Renzi e di fare il loro gioco. Per questo non parteciperemo alla commissione Affari costituzionali. Questo è un ulteriore esempio di come Renzi utilizzi il parlamento a suo uso e consumo, per garantire a se stesso la poltrona, fregandosene dei drammi sociali ed economici del Paese”. Mentre ci ripensa Scelta Civica che sembrava, anch’essa incamminata verso l’Aventino. I deputati del partito fanno sapere che la decisione è stata presa per poter difendere i propri emendamenti in Commissione. Sempre che sia possibile farlo. Loro però ci credono.