Regionali, il centrodestra cerca il patto del Resort: vertice di fine agosto in Puglia per disegnare la geografia delle candidature

Meloni convoca Salvini e Tajani per chiudere le candidature: Veneto, Campania, Toscana e Puglia spaccano l’asse del centrodestra.

Regionali, il centrodestra cerca il patto del Resort: vertice di fine agosto in Puglia per disegnare la geografia delle candidature

La destra arriva al dossier regionali con i nervi scoperti e una novità: Giorgia Meloni prepara un confronto con i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini in Puglia, ipotesi 25 agosto, per sbloccare le candidature (anche se, per ora, fonti del centrodestra smentiscono questo incontro). Il vertice nasce dall’urgenza di chiudere conti rimandati, tra rivendicazioni incrociate e sondaggi disallineati. In controluce c’è la gerarchia della coalizione nel passaggio d’autunno.

Veneto e Campania, la frizione che accende tutto

Il Veneto è il tavolo più esplosivo. Salvini rivendica la casella per la Lega e benedice una “lista Zaia” come valore aggiunto, marchio del presidente uscente anche senza ricandidarlo. Tajani frena e richiama alla cautela sulle liste personali che spiazzano i moderati. Fratelli d’Italia non vuole restare spettatore: circola il nome di Luca De Carlo. Il rischio è la concorrenza interna tra liste alleate e un derby di leadership.

In Campania FdI ha scelto il proprio totem: Edmondo Cirielli. Indicato da settimane, l’interessato ha aperto mantenendo un profilo di servizio. L’ipotesi Sangiuliano presidente si è sgonfiata: l’ex ministro vuole restare dove è, al più da capolista. C’è spazio per un’intesa con Forza Italia e Lega su liste e ruoli. La vera contesa è il baricentro: candidatura identitaria o ticket largo per insidiare il voto moderato.

Toscana, Puglia, Marche, Calabria: dove scorre la corrente

In Toscana la macchina di FdI è già in moto su Alessandro Tomasi: una civica lo sostiene e endorsement parlano di candidatura già in campo. Forza Italia non ha ancora siglato l’intesa e la Lega pretende peso, mentre il voto è per il 12 e 13 ottobre. Qui la partita è più di metodo che di nomi: tenere insieme la coalizione attorno a un profilo che parli ai ceti produttivi senza sacrificare rappresentanza.

La Puglia cambia spartito: virata su un profilo industriale e civico per sfidare l’effetto Decaro. Si cerca un candidato capace di parlare ai distretti produttivi senza trascinarsi le correnti romane. Il tentativo precedente è rientrato: Enzo Magistà, lanciato e poi fermato, è il primo dei bruciati. I tavoli locali chiedono nomi dell’economia reale più che volti televisivi.

Nelle Marche il quadro è definito: Francesco Acquaroli corre per il bis a fine settembre, passaggio utile a misurare umori prima delle partite autunnali. La Calabria è il banco più scivoloso. Roberto Occhiuto si ripresenta verso il voto d’autunno, mentre i Cinque Stelle schierano Pasquale Tridico. In Forza Italia serpeggiano malumori, ma la linea resta la continuità. La sfida si giocherà su sanità, conti regionali ed effetto giudiziario: variabili capaci di spostare consensi in poche settimane.

Valle d’Aosta è variabile locale: si vota il 28 settembre con alleanze più civiche. Conta poco sui rapporti di forza nazionali; incide però sul clima: chi parte bene prende inerzia. Sul fondo scorrono frasi che pesano. Salvini insiste sul Veneto e sulla lista Zaia come «valore aggiunto». Tajani raffredda i personalismi e chiede una rotta per i centristi. Donzelli marca due paletti: «Tomasi è già in campagna» in Toscana e «Cirielli è il migliore» in Campania. Non sono slogan: definiscono il perimetro del vertice pugliese, dove si decide chi guida e quanto spazio lasciare agli alleati.

Il riassunto è asciutto: quattro dossier aperti, due regioni in continuità, un calendario che corre. L’incastro più probabile: Veneto in orbita Lega con un candidato istituzionale che dialoghi con l’eredità zaiana; Campania blindata a Fratelli d’Italia con Cirielli. Toscana verso la formalizzazione di Tomasi e un accordo sugli equilibri. Puglia a trazione civica-imprenditoriale. Marche apripista, Calabria pronta a orientare settembre. Il resort serve a chiudere ora per non inseguire dopo. Adesso. Fine.