Ricostruzione spacca-partiti. Errani commissario bocciato dalle opposizioni, Di Maio chiede un indipendente

Un secco no a Vasco Errani commissario della ricostruzione post terremoto nel centro Italia. Le opposizioni hanno bocciato l'ipotesi della nomina.

Un secco no a Vasco Errani commissario della ricostruzione post terremoto nel centro Italia. Le opposizioni hanno bocciato la nomina, fatta direttamente dal presidente del Consiglio Renzi. I nodi sono due: la contestazione sulla gestione della ricostruzione in Emilia-Romagna dell’allora presidente della Regione e l’individuazione di un esponente della minoranza dem, essendo Errani molto vicino a Bersani, per un incarico così delicato.

L’affondo più duro arriva dal Movimento 5 Stelle, che chiede un profilo indipendente per ricostruire i paesi distrutti. “Mi lascia sgomento un presidente del Consiglio che poche ore fa ha guardato negli occhi i sopravvissuti dell’ennesimo terremoto e adesso pensa di sfruttare la tragedia per ricucire il Pd affidando l’incarico di commissario per la ricostruzione a Vasco Errani”, accusa il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio. “Gestisce un’emergenza con le logiche del congresso di partito. Vasco Errani non può essere il commissario al terremoto del Centro Italia. Ora serve un profilo al di fuori del sistema dei partiti”, chiosa il membro del direttorio pentastellato.

Dello stesso tenore il commento del senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri. “È un avvio sbagliato quello della nomina di Errani a commissario. Renzi dà l’impressione di voler risolvere problemi interni legati al Pd e di non tenere in considerazione gli esiti negativi della ricostruzione in Emilia nella fase in cui Errani era presidente della Regione. Bisogna privilegiare la coesione per affrontare l’emergenza, non le logiche di partito”. Il capogruppo della Lega Nord al Senato, Gianmarco Centinaio, punta l’indice contro le passare esperienze di Errani. “In Emilia Romagna ha fallito completamente, vorremmo evitare un fallimento due. Chiediamo a Renzi di non fare nomine in base a logiche di equilibrio interne”.

Un altro parlamentare del M5S, Michele Dell’Orco, mette invece in evidenza i rischi di infiltrazioni mafiose. “Modello Emilia? Dal processo Aemilia emerge che la movimentazione della terra nel post-terremoto ha visto un coinvolgimento di aziende direttamente o indirettamente vicine alla criminalità mafiosa; c’è stata una sottovalutazione del problema da parte delle pubbliche amministrazioni. Insomma la mafia si è infiltrata a piene mani nella ricostruzione. E Renzi nomina Errani? Vogliamo ripetere gli stessi errori?”.

Ma su Errani il Partito democratico sceglie, compatto, la linea della difesa. “A leggere certe dichiarazioni e certi giudizi malevoli appare evidente il tentativo in atto di strumentalizzazione dell’ipotesi di nomina di Vasco Errani a commissario straordinario per la ricostruzione. Errani, invece, sarebbe semplicemente la persona giusta al posto giusto”, afferma il senatore della minoranza dem, Federico Fornaro.” Tutte le altre interpretazioni e i retroscena più o meno verosimili, non solo sono fuori luogo, ma rappresentano una mancanza di rispetto nei confronti delle popolazioni colpite dal disastro”, conclude Fornaro. Il renziano Andrea Marcucci parte al contrattacco: “Per il M5S l’importante è rompere la coesione nazionale. Di Maio usa il nome di Errani solo per creare la solita rissa, anche sul terremoto”. “L’ex governatore dell’Emilia Romagna – ribadisce Marcucci – ha grande esperienza ed è al di sopra di ogni sospetto, difetti insormontabili per la Casaleggio ed associati”.