Riforme ad alta tensione. Nuovo scontro tra Governo e minoranza Dem. E nel Pd c’è chi minaccia la scissione

Tensione sempre altissima dalle perti del Nazareno. Nel Partito democratico lo scontro è aperto più che mai tra maggioranza e minoranza. L’ultimo episodio che fa salire la temperatura scaturisce dalla decisione dei deputati della minoranza del Pd in commissione Affari costituzionali della Camera che hanno chiesto di essere sostituiti per le votazioni degli emendamenti alle riforme, essendo in dissenso ma non volendo mandare “sotto” il governo e i relatori. Otto i deputati della minoranza del Pd in questione: Cuperlo, Lattuca, Pollastrini, Bindi, Agostini, Lauricella, D’Attorre e Giorgis. Alla fine hanno parzialmente ritrattato. I dissidenti hanno detto che l’azione è stata intrapresa per evitare che si ripetesse quanto accaduto mercoledì scorso con il Governo sotto sui senatori a vita. Gli otto della minoranza demnon hanno partecipato alla ripresa dei lavori della Commissione, durante le votazioni sull’articolo 3 delle riforme. Ma la maggioranza non è venuta meno. Attacca Pippo Civati che minaccia la scissione: “Se Renzi si presenta con il Jobs Act e con le cose che sta dicendo alle elezioni a marzo, noi non saremo candidati con Renzi”. Si lavora quindi a un partito a sinistra del Pd.