Lo scorso 28 ottobre 2025 e dopo una lunga trattativa, è stato siglato il nuovo Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro Domestico (CCNL) che interessa colf, badanti e baby sitter. Un’intesa, sottoscritta dalle associazioni datoriali e dai sindacati del settore, che è entrata in vigore lo scorso 1° novembre e avrà validità fino al 31 ottobre 2028.
Ma prima che gli effetti più significativi del nuovo contratto entreranno in vigore, ossia gli aumenti retributivi, bisognerà attendere il 1° gennaio 2026.
Quanto cresceranno gli stipendi?
Tanti si staranno chiedendo di quanto cresceranno gli stipendi. Ebbene, documento alla mano, la situazione è la seguente:
- Per i lavoratori inquadrati al livello BS (tra i più comuni, ad esempio per una colf esperta non convivente o una baby sitter con un certo orario settimanale), è previsto un aumento complessivo di +100 euro lordi al mese, distribuito in più tappe: +40 € dal 2026, +30 € dal 2027, +15 € dal 2028 e ulteriori +15 € da settembre 2028
- A questo aumento “base” si aggiunge un adeguamento per recuperare l’inflazione registrata tra il 2021 e il 2025: la rivalutazione retributiva con parametro ISTAT vale circa +135,75 euro per il livello BS
- Il contratto prevede inoltre nuove tutele: formazione professionale, maggiore previdenza, diritti legati a maternità/paternità, migliori condizioni per chi presta assistenza a persone fragili
Detto in soldoni per molti collaboratori domestici la busta paga lorda crescerà sensibilmente, con un riconoscimento che non può che essere considerato “importante” per un comparto cruciale per milioni di famiglie italiane che, troppo spesso, sono state ignorate.
Quanto aumentano i costi per le famiglie?
Davanti a queste novità è però inevitabile che questi aumenti si rifletteranno anche sui bilanci dei nuclei familiari che assumono o che hanno già assunto una colf, una badante o una baby sitter.
Secondo le simulazioni più recenti, l’incremento medio per le famiglie datrici di lavoro può arrivare fino a +83 euro al mese a partire dal 2026. Tuttavia per alcune tipologie di rapporto (ad esempio la badante convivente o la colf con molte ore settimanali), il maggiore esborso annuo può oscillare tra 600 e 1.000 euro, ossia una cifra tutt’altro che secondaria.
Alla luce di tutto ciò, per chi già si avvale di assistenza domestica continuativa (anziani, bimbani, persone non autosufficienti), il cambiamento non sarà lieve ma “sensibile”. Un cambiamento che per molte famiglie — specialmente quelle con risorse limitate — potrebbe comportare un peso economico rilevante e, in alcuni casi, non sostenibile.
Perché questo rinnovo era importante?
Il rinnovo del CCNL non riguarda soltanto soldi in più ma rappresenta soprattutto la volontà di dare riconoscimento, dignità e tutele reali a decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori domestici. Si tratta spesso e volentieri di donne, per lo più immigrate che sono impegnate in mansioni a dir poco vitali per le famiglie italiane.
Tra le novità principali si segnalano:
- La formazione professionale certificata (con bonus economico), per elevare la qualità del lavoro domestico
- Le migliori tutele sociali, anche in caso di maternità/paternità o di assistenza a familiari con disabilità
- La rivalutazione automatica del salario in base all’inflazione (minimo al 90% dell’indice ISTAT), per evitare che i contratti restino “bloccati” in un contesto economico in evoluzione
In altre parole: più equità, più stabilità, più riconoscimento per un tipo di lavoro spesso sottovalutato.
Cosa deve fare una famiglia che ha già una badante/colf o che ne vuole assumerne una?
Se stai già pagando una collaboratrice domestica — o stai pensando di assumerne una — conviene fare i seguenti passi:
- Aggiornare il contratto secondo le nuove tabelle retributive del CCNL: dal 1° gennaio 2026 i minimi cambiano.
- Ricalcolare le spese mensili e annuali, includendo il nuovo salario, eventuali aumenti contributivi e adeguamenti per vitto/alloggio (se previsti).
- Valutare l’impatto sul bilancio famigliare: se l’assistenza è continuativa, l’aumento di 600-1.000 euro l’anno può essere significativo.
- Verificare eventuali agevolazioni o sostegni: con il nuovo contratto e le nuove tutele, in alcuni casi potrebbe essere utile informarsi su contributi sociali o misure di sostegno per famiglie con persone anziane o fragili.
- Considerare la qualità del servizio: la formazione obbligatoria e le tutele aggiuntive significa che il lavoro domestico sarà più regolamentato — un buon motivo per cercare collaboratrici regolari e professionali, evitando lavoro nero.