Mentre il sindaco Beppe Sala tira dritto sulla vendita dello stadio Meazza a Inter e Milan, forte – a sua detta – di pareri legali e statali, e anche alla luce del bando per manifestazioni di interesse chiuso senza risposte qualche giorno fa, il comitato ‘SiMeazza’ ha ufficializzato ieri il suo ricorso al Tar della Lombardia, sottoscritto da 26 cittadini. Lo rende noto Luigi Corbani, anima del comitato.
Una valanga di atti ritenuti illegittimi
Il ricorso è indirizzato al Comune di Milano, al Milan AC spa, e all’Internazionale FC spa, ed anche al Ministero della Cultura e al Segretariato regionale del Ministero della Cultura per la Lombardia mira all’annullamento di vari atti: la delibera di Giunta 324 del 18 marzo scorso sulle “Linee di indirizzo per lo sviluppo delle attività conseguenti alla proposta per l’acquisto del Compendio immobiliare ‘Ambito GFU San Siro’ comprensivo dello Stadio ‘Giuseppe Meazza’” assunta dopo l’offerta di Inter e Milan dell’11 marzo; e dello stesso avviso del 24 marzo scorso per la raccolta di “manifestazioni di interesse”.
Il ricorso chiede poi l’annullamento anche dell'”indebito provvedimento assunto dal Sindaco” il 25 marzo per l’indizione della conferenza di servizi preliminare e di tutti gli atti collegati. Il ricorso è stato predisposto dagli avvocati Veronica Dini e Roberta Bertolani, per conto del Comitato ‘SiMeazza’, del Comitato promotore del referendum per San Siro, dell’Associazione Parco Piazza d’Armi-Le Giardiniere.
“Lo stadio è solo un pretesto per la speculazione edilizia”
I sottoscrittori, molti dei quali residenti nella zona, chiedono ai giudici amministrativi di intervenire contro il “gigantesco danno ambientale per la demolizione del Meazza al fine di lasciare libera la visuale delle future case del Trotto”. Lo stadio – concludono Corbani e i promotori- “è solo il pretesto di una grande speculazione edilizia a danno del patrimonio comunale e dei cittadini milanesi”.
Ma Sala tira dritto
Un ricorso che non sembra impensierire il sindaco: “Come previsto in caso non ci fossero state, e non ci sono state, altre offerte proseguiremo con le squadre nelle interlocuzioni tecniche e anche economico finanziarie – ha detto ieri Sala -. Abbiamo delle questioni da sistemare, la principale è relativa alle bonifiche. È già chiaro con le squadre che se procederanno con la rifunzionalizzazione del Meazza quella la pagheranno loro”.
Abbattimento a carico di Milan e Inter, ma le bonifiche non si sa
“Sulle bonifiche come di consuetudine quando si vende e non si sono fatti carotaggi sufficienti bisogna capire. Io non credo che ci saranno grandi problemi – ha aggiunto -, non è un’area che è stata oggetto di attività industriali inquinanti, dipenderà poi anche dal progetto e da quanta terra andrà spostata. Bisogna verificare”. Per quanto riguarda la demolizione del Meazza “su questo siamo stati chiari con le squadre, sarà a loro carico”.
Sala si è espresso anche sull’esposto alla Corte dei Conti per danno erariale sulla vendita dello stadio presentato sempre dal Comitato Sì Meazza la scorsa settimana, nel quale si sostiene che il vincolo sull’impianto sarebbe già scattato: “Il Comitato sta provando ogni modo per bloccare questa iniziativa, io vado avanti per la mia strada, facciano quello che ritengano di fare”.
Niente audizione per l’esperto di Report, Bellavia
Intanto lunedì il consigliere comunale Enrico Fedrighini ha denunciato che da mesi la presidente del Consiglio Comunale, Elena Buscemi, impedisce l’audizione richiesta dai presidenti di ben quattro commissioni consiliari dell’esperto di finanza Gian Gaetano Bellavia, noto per le sue partecipazioni alla trasmissione Report.
Bellavia era stato invitato da alcuni consiglieri comunali a illustrare la struttura dei fondi di investimento che posseggono Milan e Inter e che sono i protagonisti della maxi-vendita immobiliare del bene pubblico. “Inspiegabilmente”, ha accusa Fedrighini in aula, “da mesi la Presidenza del consiglio si rifiuta di apporre la firma necessaria ogni qual volta un esterno venga chiamato a parlare in una commissione”.