Salario minimo, depositata la proposta di legge delle opposizioni. Conte incalza Meloni: “Smetta di dire no”

Le opposizpioni hanno depositato la proposta di legge unitaria sul salario minimo. Il leader M5s, Giusepe Conte, incalza il governo.

Salario minimo, depositata la proposta di legge delle opposizioni. Conte incalza Meloni: “Smetta di dire no”

Le opposizioni, con l’eccezione di Italia Viva, hanno depositato la proposta di legge unitaria sul salario minimo. Il testo è stato condiviso da Movimento 5 Stelle, Pd, Sinistra italiana, Europa Verde, Azione e +Europa. La proposta di legge è stata firmata da tutti i leader dei partiti di opposizione e dai capogruppo alla Camera.

Conte esulta per la proposta di legge sul salario minimo

Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, parla in un post su Facebook di una “giornata molto importante: da anni il Movimento 5 Stelle si batte per il salario minimo legale da 9 euro l’ora e oggi abbiamo depositato una proposta condivisa da tutte le forze di opposizione, ad eccezione di Italia Viva”.

Conte si rivolge alla presidente del Consiglio: “Giorgia Meloni, che pure guadagna 30 volte tanto, nel discorso alle Camere per la fiducia si era definita “underdog”, ossia “svantaggiata”. La presidente del Consiglio smetta di dire no al salario minimo e non si dimentichi di coloro che “svantaggiati” lo sono davvero, di chi rimane indietro con buste paga da fame che non permettono neppure di soddisfare i bisogni più elementari. Si tratta di una misura necessaria per il Paese, per dare respiro a oltre 4 milioni di lavoratori, in particolare giovani e donne”.

Cosa prevede il testo con soglia a 9 euro

La proposta di legge è divisa in otto articoli. Il primo, facendo riferimento all’articolo 36 della Costituzione, prevede che tutti i datori di lavoro debbano corrispondere ai dipendenti “una retribuzione sufficiente e proporzionata alla quantità e qualità del lavoro prevista”. E si estende questa norma anche ai rapporti di collaborazione.

Con l’articolo 2 si fissa invece il Tec, ovvero il Trattamento economico complessivo, che viene stabilito per ogni settore andando a prendere il contratto collettivo più rappresentativo.  Viene inoltre fissato il Tem, Trattamento economico minimo orario, corrispondente a 9 euro l’ora. Una soglia che interviene quando i contratti collettivi prevedono retribuzioni minime più basse.

L’articolo 3 disciplina il compenso per i lavoratori autonomi, sottolineando che deve essere livellato a quello dei lavoratori subordinati. Con l’articolo quattro si introduce l’ultrattività dei contratti collettivi più rappresentativi come punto di riferimento per il trattamento economico complessivo.

Con l’articolo 5, invece, si prevede l’istituzione di una commissione per valutare l’eventuale aggiornamento della soglia a 9 euro l’ora. Negli altri articoli, dal 6 all’8, si fa riferimento ad altre norme, come l’entrata in vigore della proposta di legge, prevista entro il 15 novembre 2024, dando così il tempo alle parti sociali e datoriali di aggiornare tutti i contratti collettivi.