“Salva-Milano? Vicenda prevedibile, adesso Sala dovrebbe dimettersi”: parla l’ex vicesindaco Corbani

Per Corbani, Bardelli non è l'unico colpevole. E invita Sala al passo indietro: "Una persona seria si dimette".

“Salva-Milano? Vicenda prevedibile, adesso Sala dovrebbe dimettersi”: parla l’ex vicesindaco Corbani

“Se fosse un politico serio, dopo le ultime vicende del Salva-Milano Beppe Sala si dimetterebbe”. Parola dell’ex vice-sindaco di Milano Luigi Corbani, una delle voci più critiche dell’amministrazione Sala (da tempi non sospetti). Che lancia un monito: dopo lo scandalo sull’Urbanistica deve essere bloccata l’altra maxi-operazione immobiliare di Milano, la vendita di San Siro.

Corbani, era immaginabile quanto scoperto dalla Procura sul retroscena del Salva-Milano?
“Sì, certo che era immaginabile! È evidente che c’erano degli interessi poco leciti che si sviluppavano attorno al Comune di Milano sull’urbanistica”.  

Crede che si sia trattato di omessa sorveglianza?
“C’è di tutto: leggerezza, senso di impunità, faciloneria, improvvisazione… E poi c’è una cultura diffusa in base alla quale le regole possono essere aggirate”.

Oggi (ieri, ndr) si è dimesso l’assessore alla Casa, Guido Bardelli, caso chiuso?
“Bardelli non doveva neanche entrare in giunta. Chi l’ha scelto? Il sindaco personalmente. E perché, sulla base di quali consigli? Inoltre, Sala l’ha voluto contro il Pd e allora perché il Pd ha accettato? È tutto molto imbarazzante. Un sindaco che fino al giorno prima dice ‘O Salva-Milano o morte’, e il giorno dopo dice ‘Abbiamo scherzato’… Ma di cosa stiamo parlando? C’è un assessore alla Rigenerazione urbana (Giancarlo Tancredi, ndr) che ha dichiarato che il Comune negli anni non ha tutelato gli interessi pubblici e ha favorito gli interessi privati. E Sala cosa fa? Non dice una parola… Imbarazzante, appunto. E poi Sala non c’entra mai nulla? Ma li ha scelti lui i membri della commissione paesaggio… Lui ha detto che conosceva nome, cognome e fatti personali dei tutti i dipendenti comunali. Giovanni Oggioni (arrestato mercoledì, ndr) l’ho messo io o l’ha messo lui all’urbanistica?”.

Quindi la fine del ragionamento è che Sala dovrebbe dimettersi, è così?
“Secondo me, una persona seria si dimette. Ha tenuto bloccata la città per un anno su questa vicenda del Salva-Milano, e dopo un anno che minaccia e prevede sfracelli, fa finta che lui non c’entra nulla? Un sindaco serio si dimette. Più danni di quelli che ha fatto, cosa dovrebbe fare?”.

Anche perché ogni scelta farà da oggi a fine mandato sarà guardata con sospetto?
“Ma certo. Uno serio, dice: ‘morto il Salva-Milano, facciamo a, b, c e d… Invece qui non c’è nulla. Poteva risolvere i problemi dell’edilizia con le leggi amministrative, con la giustizia riparativa prevista dalla Cartabia. Invece ha tenuto tutto bloccato. Ha fatto votare pochi giorni fa dal Consiglio Comunale un Odg che “O Salva-Milano o morte”. E ora lui non c’entra nulla e il problema è Bardelli? Ma andiamo…”.

Perché il Pd ha accettato tutto, se, secondo lei, non era d’accordo?
“Perché il Pd ha paura di andare alle elezioni anticipate. Accettano tutto, da uno che con la politica e l’amministrazione non c’entra niente. Perché come ha condotto la legge, dimostra che lui con la politica non c’entra, sono errori da dilettante. E con l’amministrazione men che meno, perché l’amministrazione si sarebbe autotutelata di fronte alle vicende giudiziarie. Ma qui parliamo del Comune di Milano, non di quello di Tunisi!”.

Giubilato il Salva-Milano, resta l’altra grande operazione immobiliare San Siro. Si dovrebbe bloccare, visti anche i recenti rovesci giudiziari?
“Sono 5 anni che tiene banco, a potenziale vantaggio di due fondi speculativi americani. Una vicenda condotta all’insegna dell’improvvisazione. La legge sulla tutela dei beni, è del 2005, quindi sapevano che sarebbe scattato il vincolo storico-culturale. Ma sono andati avanti ugualmente… Poi San Siro è diventata una trattiva privata tra Milan, Inter e WeBuild, dove Sala non c’entrava. Ora viene fuori che vende l’area e fa fare una valutazione discutibile all’Agenzia delle Entrate. Ma come fai a presentare come credibile la vendita di aree a San Siro, non in campagna o sull’Appennino, a 440 euro a mq? Perché il valore iscritto 124 milioni per 280.000 mq, fa 440 euro/mq, ma è credibile?”.

Quindi l’operazione deve essere bloccata?
“Ci devono essere delle delibere, perché il Comune funziona per atti amministrativi, di giunta e del Consiglio. Ci deve essere una delibera del Comune che decide di vendere lo stadio. Poi bisogna dire a quale prezzo, qual è la base d’asta, perché si deve fare un’asta, stabilendo come avverranno i rilanci. Non si può utilizzare una semplice manifestazione di pubblico interesse – che a me va anche bene, perché tra i ricorsi a Tar e Consiglio di Stato, l’operazione non si farà mai -. E poi non prendiamoci per i fondelli col fatto che “recuperiamo 200 milioni…”. Quei 200 milioni per San Siro e le aree sono una svendita di fine stagione”.