Salvini accoglie i voltagabbana M5S, ma è rivolta Social tra i simpatizzanti della Lega contro il benvenuto ai transfughi. E fioccano commenti critici: “Inammissibile, dovrebbero dimettersi”

“Non mi piacciono i cambi di casacca, se non ti trovi più con il tuo partito per il quale il cittadino ti ha votato, esci dalla politica e torni a casa”. È di Gabriella uno degli ultimi commenti sotto il post Facebook con cui Matteo Salvini dà il benvenuto nella Lega ai tre senatori transfughi M5S. “Diamo il benvenuto nella grande famiglia della Lega ai senatori Ugo Grassi, Francesco Urraro e Stefano Lucidi che sul Mes e su tanto altro sono rimasti coerenti con i propri ideali, rinnegati e traditi dai 5Stelle ormai a rimorchio del Pd.

“#StopMes e avanti tutta!”, recita il post di Salvini, ma i seguaci del Capitano non sembrano così benevoli e anche a distanza di qualche ora dai nuovi arrivi, non digeriscono il triplete pentastellato esibito dal Carroccio. E fioccano i commenti: “Questi sono passati alla Lega solo per interesse personale”, dice Fabio. “Hanno fatto un terno al lotto. Non devono restituire più niente agli italiani. Incassano tutto nelle loro tasche. Come te. Complimenti”, Stefano si rivolge direttamente a Salvini. “Per essere coerenti, sarebbero dovuti andare nel gruppo misto. Anche tu Salvini, NON sei un sovranista. Sei un europeista travestito. E comunque le tue abilità politiche le hai già dimostrate ad agosto”, rilancia, senza mezzi termini, Giorgio.

Tra i tantissimi commenti stizziti, anche quello di Ombretta: “Queste persone se non si riconoscono più nel partito di iscrizione dovrebbero dimettersi. Le persone che li hanno votati non appartengono alla Lega. È inammissibile che gli sia consentito”. “Non mi sono mai piaciuti i voltagabbana, avrebbero dovuto dimettersi per coerenza”, conclude lapidario Aurelio. Insomma sembra che, da una parte, l’inedito senso di accoglienza del Capitano non sia granché apprezzato dai suoi, mentre dall’altra è unanime il coro di quanti sono convinti che la vera scelta coerente per i senatori M5S sarebbe stata quella delle dimissioni.