Salvini graziato dalla Camera: bocciata la mozione di sfiducia. Ma nella Lega monta il malumore

Salvini viene graziato dalla Camera ma nel Carroccio cresce il malcontento per la sua gestione politica in vista delle prossime europee

Salvini graziato dalla Camera: bocciata la mozione di sfiducia. Ma nella Lega monta il malumore

Sono tempi duri per Matteo Salvini. Malgrado la Camera lo abbia salvato respingendo con 211 voti la mozione delle opposizioni che volevano sfiduciarlo per via dei suoi rapporti con la Russia di Vladimir Putin, sul segretario del Carroccio continuano ad addensarsi fosche nubi tra rivolte interne al partito e obiettivi al ribasso in vista delle europee.

La Camera salva Salvini

Nonostante l’importanza della votazione, il vicepremier – forse per evitare polemiche – ha preferito disertare l’aula di Montecitorio. L’assenza non è sfuggita al deputato di Italia Viva, Davide Faraone, che ha subito tuonato: “Non vedo Salvini in Aula. Eppure si sta discutendo la mozione di sfiducia nei suoi confronti… Dov’è? Se l’è data a gambe?”.

Dello stesso avviso il leader di Alleanza Verdi Sinistra, Angelo Bonelli, secondo cui “è molto grave che Salvini non sia in Aula” mentre il vertice di M5S Giuseppe Conte, ha preferito entrare nel merito della mozione spiegando che “per quanto riguarda Salvini c’è una grande responsabilità politica di aver sottoscritto un accordo con il partito principale russo e di aver lasciato che si rinnovasse nonostante questo clima, ovviamente questa aggressione ingiustificata da parte della Russia, e di non aver mai ripudiato quell’accordo”.

“Quindi se c’è un ravvedimento su questo, che sia un’assunzione chiara di responsabilità da parte del leader, da parte degli organi dirigenti, di ripudiare questo accordo si riconosca l’errore pur gravissimo. Si ponga rimedio a questa situazione” conclude Conte.

Interventi a cui ha risposto compatta la maggioranza con il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, che ha raccontato come “l’opposizione di sinistra che nel Parlamento italiano si è divisa sul finanziamento a Kiev per resistere all’aggressione russa sacrificando l’atlantismo sull’altare del campo largo oggi chiede la testa di Salvini accusandolo di essere filo-russo. Più che un’azione politica mi sembra un’azione disperata”.

La rivolta interna alla Lega che preoccupa Salvini

Ma per il leader della Lega le cose non vanno bene neanche all’interno del proprio partito. A lasciarlo intendere è la lettera firmata da 21 tra amministratori, ex parlamentari ed ex consiglieri regionali, e di cui ha dato conto La Stampa in un lungo articolo. Una missiva, scrive il quotidiano torinese, “garbata nei toni e durissima nei contenuti, recapitata al leader Matteo Salvini” a cui si rivolgono “auspicando di essere ascoltati” al fine di “sottoporre urgenti riflessioni” in merito alla linea del Carroccio in vista delle europee.

Secondo i 21 leghisti, il partito sconta un “isolamento politico” nell’assemblea parlamentare e nelle altre istituzioni europee che “non ha consentito” al Carroccio di incidere come dovrebbe. Ma non è tutto. Gli stessi, sempre secondo La Stampa, scrivono che risulta “anche condivisibile la decisione di non aderire a nessuna delle grandi famiglie europee ma questo non dovrebbe comunque portare a condividere il cammino con partiti e movimenti che nulla hanno a che fare con la nostra storia culturale e politica”. Insomma critiche nemmeno tanto velate che dimostrano come il risentimento per la gestione del Carroccio da parte di Salvini stia crescendo.

Mal di pancia che non sembrano destinati a diminuire anche perché lo stesso segretario, ospite a Belve su Rai2, parlando degli obiettivi in vista delle europee ha detto di puntare “ad andare sopra il risultato delle elezioni politiche, quindi sopra il 9%. Ma Bossi insegnava che i voti non si contano, ma si pesano. Quindi per assurdo stiamo riuscendo a fare più cose oggi con una maggioranza coesa con il 9% di quante non ne avremmo fatte con i grillini al 30%“. Peccato che nel Carroccio siano sempre meno quelli che la pensano come lui.