Sana e robusta Costituzione. Il No trionfa al referendum, sfiora il 60%. Lega e M5S chiedono le elezioni anticipate

La Costituzione non cambia. Lo scrutinio ha confermato i primi dati degli exit poll: la riforma è stata nettamente bocciata al referendum.

La Costituzione non cambia. Lo scrutinio ha confermato i primi dati degli exit poll: la riforma è stata nettamente bocciata al referendum. I risultati definitivi sono: il No al 59,1% e il Sì fermo al 40,9%. Un distacco di quasi venti punti, quindi un tonfo per il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, tanto da averlo portato alle dimissioni, come è stato annunciato nella conferenza stampa di Palazzo Chigi. Nemmeno i peggiori sondaggi della vigilia, infatti, indicavano un distacco così pesante. I voti reali indicano un trend negativo in quasi tutte le regioni, smentendo l’ipotesi che l’alta affluenza al nord potesse avvantaggiare il Sì. Solo in Trentino Alto Adige, Emilia-Romagna e Toscana c’è stato un buon risultato per il Sì: altrove è stata schiacciante la vittoria del No. Anche nelle grandi città Renzi ha subito una battuta d’arresto, con l’eccezione di Milano, Bologna e Firenze.

I commenti dal fronte del No
Dai sostenitori del No sono fioccate le dichiarazioni di soddisfazione. “Questa è una grande vittoria dei cittadini e Renzi dovrebbe dimettersi nei prossimi minuti. Ora al voto senza governicchi, governi tecnici. Tocca agli italiani. Gli italiani hanno Renzi”, ha sostenuto il leader della Lega, Matteo Salvini. L’altra esponente di spicco della destra, la numero uno di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, ha definito il voto un “chiaro messaggio a Renzi che non ha altre possibilità se non quella delle dimissioni”.

“Nessun politicante di turno, vecchio e nuovo, si permetta di mettere il cappello sulla vittoria. Il vincitore è solo uno:il Popolo!Viva il Popolo! Viva la libertà!Viva la Rivoluzione”, ha invece commentato il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Il Movimento 5 Stelle ha atteso i risultati finali prima di analizzare l’esito referendario. “Adesso è il momento di fare ciò che doveva essere fatto tre anni fa: bisogna andare alle elezioni subito”, ha dichiarato il senatore pentastellato Vito Crimi. Sulla legge elettorale si è espresso il deputato Danilo Toninelli: “Per il Senato vogliamo fare dei correttivi rispetto alla legge della Camera, sulla base di quello che dirà la Corte costituzionale”. Grande soddisfazione, ovviamente, anche per Alessandro Di Battista, da sempre in prima linea durante la campagna elettorale: “Non ha vinto solo il Movimento 5 Stelle. Hanno vinto i cittadini italiani. Questa riforma è costata già milioni di euro”. Quindi è arrivato un attacco ai media: “Basta dire che il Movimento 5 Stelle è antipolitica. Siamo cittadini che si sono messi di traverso a un sistema di potere”. Il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, ha incaricato la dose parlando di “sconfitta dell’arroganza”. “Da domani – ha aggiunto – coinvolgeremo le migliori energie del Paese per evitare l’uomo solo al comando. E basta con i tweet che insediano i presidenti del Consiglio a Palazzo Chigi”.