Sanità abruzzese col buco: rosso da 130 milioni. La Giunta Marsilio parla di bilancio in utile, ma l’opposizione la sbugiarda

Per l’assessora Verì il disavanzo è dovuto all’emergenza Covid. Ma il centrosinistra denuncia tagli ai servizi da parte della giunta Marsilio.

Sanità abruzzese col buco: rosso da 130 milioni. La Giunta Marsilio parla di bilancio in utile, ma l’opposizione la sbugiarda

La pezza è peggio del buco per la sanità abruzzese. Perché l’annuncio della Regione Abruzzo, guidata dal presidente Marco Marsilio, di un utile pari a 6 milioni di euro per il 2020 fa drizzare i capelli anche all’opposizione in Consiglio regionale che, invece, denuncia un nuovo profondissimo debito delle Asl.

I CONTI NON TORNANO. “Il disavanzo della sanità abruzzese è coperto nel 2019 (-14 milioni) con le risorse destinate alla realizzazione dell’ospedale di Chieti e nel 2020 (oltre -80 mln) con i fondi straordinari Covid statali, tant’è vero che i valori del 2021 sono ancora più in rosso e il disavanzo viaggia verso i meno 130 milioni di euro”, tuona la minoranza sottolineando la ‘strutturalità del debito’ della sanità gestita dalla Giunta sovranista.

Il tutto prelude ad un nuovo commissariamento. La realtà del disavanzo, spiegano dal centrosinistra ‘è riportata nero su bianco nei verbali ministeriali’. Proprio su questi s’interroga l’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, che rivolgendosi all’ex assessore alla Sanità, Silvio Paolucci, chiede come faccia a conoscere i contenuti di questi documenti pronti solo a settembre. Sta di fatto che i dati sciorinati dall’opposizione sono recuperabili anche dai verbali delle riunioni per la verifica degli adempimenti regionali con il Comitato permanente per la verifica dei Livelli essenziali di assistenza (Lea).

“Tutto il disavanzo dell’esercizio 2020 è generato solo ed esclusivamente dall’emergenza Covid ed è stato dunque correttamente ripianato con fondi statali”, replica Verì. Non è un risultato di cui andare fieri, ribadisce l’opposizione: “La sanità si governa programmando, non mettendo le toppe e lasciando scoperti i servizi e i presidi sui territori”.

Servizi fondamentali s’intende, sospesi e mai più riattivati. Cancellati nel più assoluto silenzio con la scusa del Covid19, in ospedali che però la Giunta sovranista promuove a ‘primo livello’ ma dove non si riesce nemmeno più a fare una visita da esterni, anche solo per una certificazione necessaria per il Green Pass ad esempio e anche trasmigrando negli ospedali delle grandi città i calendari sono “chiusi” e si riparte a gennaio per prenotare analisi e visite. Un utile sulla sanità fatto sulla pelle della gente.