Scandalo Epstein, un milione di nuove carte: l’America col fiato sospeso e Trump sotto pressione

Un milione di nuovi documenti sul caso Epstein riapre polemiche e sospetti negli Usa. Democratici all’attacco, Trump irritato

Scandalo Epstein, un milione di nuove carte: l’America col fiato sospeso e Trump sotto pressione

Un milione di nuovi documenti sul caso Epstein, consegnati al Dipartimento di Giustizia, riaccendono una delle vicende più oscure e divisive della recente storia americana. Carte che, secondo il ministero, richiederanno “alcune settimane” di esame prima di essere rese pubbliche, ma che già ora stanno alimentando sospetti, accuse di insabbiamento e uno scontro politico sempre più acceso, con la Casa Bianca e Donald Trump al centro delle polemiche.

L’annuncio ha fatto esplodere la rabbia dell’opposizione democratica, che punta il dito contro la ministra della Giustizia Pam Bondi e l’amministrazione per i ritardi nella diffusione dei documenti. La scadenza fissata al 19 dicembre non è stata rispettata e, a fronte di un archivio sterminato, finora sono state pubblicate solo 130.000 pagine, tra rimozioni, ripubblicazioni e correzioni che hanno contribuito ad aumentare la confusione.

Scandalo Epstein, un milione di nuove carte: l’America col fiato sospeso e Trump sotto pressione

Nel mirino torna anche l’ex principe Andrea, da tempo indicato come una figura chiave per ricostruire il sistema di abusi orchestrato da Jeffrey Epstein e dalla sua complice Ghislaine Maxwell. A chiedere che venga sentito dalla giustizia americana è stata di recente Maria Lacerda, una delle vittime dell’ex finanziere. Andrea ha sempre respinto ogni accusa, comprese quelle mosse da Virginia Giuffré, la principale accusatrice di Epstein, morta poco tempo fa.

A complicare ulteriormente il quadro sono state alcune scelte comunicative del Dipartimento di Giustizia, come la pubblicazione di documenti accompagnati da una postilla che parlava di “affermazioni false e sensazionalistiche” contro il presidente. Una precisazione che, secondo indiscrezioni, sarebbe stata sollecitata direttamente dalla Casa Bianca, arrivata perfino a intervenire nella gestione dell’account X del ministero per controllarne la narrativa.

La diffusione di una presunta lettera di Epstein a Larry Nassar, poi dichiarata falsa dall’Fbi, ha aggiunto benzina sul fuoco. Intanto Trump, visibilmente irritato, ha affidato a Truth il suo sfogo, ribadendo di aver preso le distanze da Epstein molto prima degli altri e paragonando l’intera vicenda a una “caccia alle streghe”. Ma con un milione di nuove carte ancora da esaminare, lo scandalo è tutt’altro che archiviato.