Nuovi elementi emergono nell’inchiesta sul devastante schianto del volo Air India avvenuto lo scorso mese, e potrebbero riscrivere completamente la dinamica di quanto accaduto in cabina di pilotaggio. Secondo un’inchiesta pubblicata dal Wall Street Journal, la causa del guasto ai motori del Boeing 787 Dreamliner sarebbe da ricondurre a una manovra del comandante, Sumeet Sabharwal, che avrebbe disattivato manualmente gli interruttori del flusso di carburante subito dopo il decollo.
L’accusa, se confermata, rappresenterebbe una svolta drammatica in un’indagine finora rimasta avvolta dal riserbo. Al centro della rivelazione, una registrazione contenuta nella scatola nera: dal dialogo tra i due piloti emerge che fu proprio il comandante a portare gli interruttori in posizione “cutoff”, interrompendo così il flusso di carburante verso i motori.
Il primo ufficiale, Clive Kunder, poco più che trentenne, avrebbe reagito con sorpresa e panico, chiedendo spiegazioni al comandante, che invece appariva calmo. I dettagli emergono da fonti vicine alla valutazione preliminare delle prove, visionate da funzionari statunitensi, citate dal quotidiano americano.
Schianto del volo Air India, lo scoop del Wall Street Journal: “Il comandante disattivò il carburante in volo”
Il primo rapporto preliminare delle autorità indiane, pubblicato la scorsa settimana, aveva riassunto lo scambio in cabina ma senza identificare chi dei due piloti avesse pronunciato le frasi. Ora, però, la ricostruzione del Wall Street Journal suggerisce che sia stato proprio Sabharwal, pilota esperto con una lunga carriera, a intervenire sugli interruttori, mentre il primo ufficiale aveva i comandi del velivolo e, secondo esperti del settore, sarebbe stato impegnato nelle operazioni di decollo e quindi con le mani occupate.
Va ricordato che lo stesso rapporto indiano non ha stabilito in modo definitivo le cause dell’incidente, né ha escluso l’ipotesi di problemi tecnici come difetti di progettazione o manutenzione.
Sulla vicenda è intervenuto anche il CEO di Air India, Campbell Wilson, che ha invitato a non trarre “conclusioni affrettate”, sottolineando che l’indagine è ancora in corso e “ben lontana dall’essere conclusa”. Un portavoce della compagnia aerea ha confermato la piena collaborazione con le autorità inquirenti.
Più dura la reazione del Ministero dell’Aviazione Civile indiano, che ha definito l’articolo del Wall Street Journal “unilaterale”, senza fornire ulteriori commenti.