Sciopero dei voli sabato 15 luglio 2023: scatta l’allarme sul caro prezzi. Le Associazioni dei Consumatori denunciano i ritardi del Governo

Sciopero dei voli annunciato per sabato 15 luglio e a questo si aggiunge anche la questione del caro prezzi.

Sciopero dei voli sabato 15 luglio 2023: scatta l’allarme sul caro prezzi. Le Associazioni dei Consumatori denunciano i ritardi del Governo

Sciopero dei voli annunciato per sabato 15 luglio dalle organizzazioni sindacali. Mentre la protesta incombe, scatta l’allarme sul caro prezzi attenzionato dal Governo ma in ritardo secondo le Associazioni dei Consumatori.

Sciopero dei voli sabato 15 luglio 2023: scatta l’allarme sul caro prezzi

Sabato 15 luglio 2023 è stato indetto un nuovo sciopero di otto ore, dalle 10 alle 18, dalle sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo nel settore dei servizi a terra aeroportuali. Inoltre, dalle ore 12 alle ore 16, si terrà anche lo sciopero nazionale dei piloti di Malta Air che opera i voli di Ryanair. Dalle ore 10 alle ore 18 saranno in sciopero anche i piloti e assistenti di volo della compagnia aerea Vueling, con conseguenti possibili ritardi, disagi e cancellazioni dei voli. L’Enac ha pubblicato lelenco dei voli che saranno garantiti. 

La protesta arriva “a seguito della sottoscrizione da parte di alcuni soggetti di un accordo totalmente insoddisfacente per la categoria piloti e vista la totale chiusura al dialogo e al confronto da parte della compagnia”. Secondo le tre organizzazioni sindacali si tratta di “un accordo assolutamente insoddisfacente e poco rispettoso della professionalità e del contributo che il personale navigante ha assicurato”.

In tutto ciò, è scattato anche l’allarme del caro prezzi dei voli con il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso ha minacciato l’intervento del Governo sul caro dei prezzi dei voli. “Le compagnie hanno i voli pieni, non si trova un posto, viaggiano al massimo dei ricavi, col carburante che costa il 30% in meno rispetto allo scorso anno e aumentano i prezzi del 40-42%? Li ho convocati, aspettiamo spiegazioni su questa crescita anomala dei prezzi ma, se le spiegazioni non sono convincenti e se i prezzi non si riducono a breve, interverremo, come è giusto che sia”, ha garantito il ministro a Sky Tg24 Economia. “Abbiamo il dovere di intervenire con gli strumenti che ci sono in un regime di mercato e di concorrenza, ha aggiunto il ministro. Ma il governo può “anche intervenire – continua Urso – come ha fatto col decreto trasparenza sui carburanti per convincere gli attori dell’economia a fare i propri margini di guadagno, ma non approfittare delle condizioni che si sono create”.

Le Associazioni dei Consumatori denunciano i ritardi del Governo

Tuttavia, dopo le parole del ministro Urso, le Associazioni dei Consumatori hanno evidenziato il ritardo dell’interessamento della questione da parte del Governo. “Sul fenomeno del caro-voli siamo d’accordo col Ministro Urso, ma il Governo deve attivarsi in fretta, già nelle prossime 48 ore, perché i prezzi dei biglietti continuano a salire nonostante il carburante costi sempre meno”, ha affermato Assoutenti. Più critici Codacons e Unione Nazionale Consumatori. “Anche se il Governo adottasse oggi un provvedimento per calmierare le tariffe dei voli, sarebbe troppo tardi, perché gli italiani hanno già acquistato biglietti per raggiungere le destinazioni di vacanza spendendo mediamente il 50% in più rispetto allo scorso anno – ha spiegato il presidente di Codacons, Carlo Rienzi –. L’unica strada davvero utile sarebbe quella di un intervento dell’Antitrust teso a sanzionare eventuali speculazioni o cartelli finalizzati a mantenere ingiustificatamente elevati i prezzi dei voli, e in tale direzione di attende a breve la decisione dell’Autorità che, grazie ad un esposto del Codacons, ha aperto una apposita istruttoria sul caro-voli”.

“Parole, parole, soltanto parole … e pure tardive. Per l’ennesima volta il ministro promette imprecisati futuri interventi, sulla frutta, sul caro voli, sulla pasta, sui prodotti dell’infanzia. Peccato che non un atto concreto sia stato finora compiuto, salvo nell’unico caso, quello della benzina, che non dipendeva da una speculazione ma dal rialzo delle accise deciso dal Governo. Una beffa, per non dire una presa in giro”, ha dichiarato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.