Il ritorno tra i banchi riporta al centro dell’attenzione la questione della sicurezza scolastica. Un dossier di Tuttoscuola, basato sui dati ufficiali del Ministero dell’Istruzione e del Merito (anno scolastico 2023-2024), rivela che 14.512 edifici statali, pari al 36% del totale, non possiedono nessuno dei tre certificati fondamentali di sicurezza: l’agibilità, la prevenzione incendi e l’omologazione della centrale termica.
In queste scuole, che da oggi in Alto Adige e nei prossimi giorni in tutta Italia accolgono circa 2,9 milioni tra studenti e personale scolastico, mancano documenti che ogni altra struttura privata sarebbe obbligata a esibire per restare aperta. Uffici, aziende o spazi commerciali, in assenza anche di uno solo di questi certificati, verrebbero infatti chiusi per gravi violazioni delle norme di sicurezza.
Secondo l’indagine, oltre 21.000 edifici scolastici hanno solo uno o due certificati, mentre appena 4.455 (l’11,1% del totale) risultano completamente in regola. Una fotografia che evidenzia la fragilità di un patrimonio edilizio stratificato nei decenni e mai realmente messo in sicurezza.
Scuole insicure, il dossier: oltre 14.500 edifici senza i certificati obbligatori
Il dossier ricorda che i tre certificati in questione non sono redatti dalle scuole ma rilasciati da enti esterni. I Comuni hanno la responsabilità di garantire l’agibilità degli edifici, attestando requisiti di sicurezza, igiene, salubrità, accessibilità e risparmio energetico. I Vigili del Fuoco, invece, rilasciano sia il certificato di prevenzione incendi (CPI), che assicura la conformità delle strutture alle norme antincendio, sia quello di omologazione della centrale termica, relativo alla sicurezza degli impianti e allo smaltimento dei fumi.
La criticità non è nuova: già nella precedente anticipazione del rapporto erano emersi dati preoccupanti sul piano di evacuazione e sul documento di valutazione dei rischi, redatti direttamente dalle scuole. L’approfondimento odierno aggiunge che la responsabilità di colmare queste lacune spetta agli enti locali, proprietari o affittuari degli edifici scolastici, chiamati per legge a garantire costruzione, manutenzione ordinaria e straordinaria.
Il quadro tracciato da Tuttoscuola riaccende il dibattito sulla sicurezza delle scuole italiane, luoghi definiti “seconde case” per milioni di bambini e ragazzi ma che, troppo spesso, restano privi delle certificazioni minime che garantirebbero ambienti sicuri per chi studia e lavora al loro interno.