Senato già infuocato. In Aula arriva lo Ius soli: il Centrodestra annuncia un referendum

Il Senato inizia oggi infatti il confronto sullo ius soli, a meno che i lavori non si protraggano sugli altri provvedimenti in calendario.

La maggioranza tenta la prova di forza. Sfidando le barricate che il Centrodestra, con la Lega capofila, è pronta a erigere, annunciando il blocco del Parlamento e minacciando un referendum abrogativo. Il Senato inizia oggi infatti il confronto sullo Ius soli, a meno che i lavori non si protraggano sugli altri provvedimenti in calendario. La sensazione era però quello di un’ulteriore frenata per la gioia delle opposizioni. Ma alla fine il Pd ha accelerato.

Clima di scontro – I dem hanno ribadito la linea. “Chi sperava in passi indietro dell’ultimo minuto, sarà deluso. Lo ius soli sarà in Aula al Senato per la discussione generale”, ha scandito il senatore renziano, Andrea Marcucci. “Nonostante l’opposizione delle destre con l’esplicito sostegno del M5S, il Pd andrà avanti, come ha promesso il segretario Renzi a Milano, perchè si tratta di una legge giusta. Un minorenne che frequenta un ciclo di studi di almeno 5 anni, ha diritto di diventare italiano”, ha aggiunto il senatore del Pd. E in effetti sul tema il Movimento 5 Stelle vive più di qualche fibrillazione interna. Tanto che uno dei big, come Roberto Fico, si era detto “favorevole”. Ma la posizione ufficiale, specificata dal senatore Enrico Cappelletti, resta quella di giudicare “irresponsabile” l’accelerazione. L’aria che tira a Palazzo Madama è quella della tensione ai massimi livelli. “Ma come si fa? Il Paese è sotto attacco con l’invasione di clandestini e governo e Pd rispondono regalando la cittadinanza”, ha tuonato il capogruppo della Lega al Senato, Gian Marco Centinaio. “Il culmine della follia di una maggioranza irresponsabile e incapace” ha incalzato l’esponente del Carroccio. E il leader del partito, Matteo Salvini, si è detto pure pronto a fermare “pacificamente” il Parlamento. “E siamo pronti – ha rilanciato il numero uno leghista – a raccogliere le firme in tutte le piazze. Mentre l’Europa si preoccupa di difendere i propri confini dall’invasione, la priorità del governo Gentiloni e della sua maggioranza è la cittadinanza facile per gli stranieri”. Da Forza Italia i toni non sono certo più concilianti: “L’imposizione dell’insensata norma sullo Ius soli, con una compressione comunque inaccettabile dei tempi di discussione, è la prova che il Pd e chi lo fiancheggia è contro gli italiani e contro la realtà”, ha accusato il senatore azzurro Lucio Malan. Il collega Maurizio Gasparri ha annunciato la strategia: “O si boccerà questa legge o Forza Italia e tutto il centrodestra è pronta al referendum abrogativo”. Una strada confermata da Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni.

Alfano in bilico – Ma lo Ius  soli porta grattacapi pure ad Alternativa popolare di Angelino Alfano, che dovrà fare lo slalom tra le polemiche. Tanto che il redivivo Stefano Parisi, fondatore di Energie per l’Italia, ha messo il dito nella piaga: “Angelino Alfano e Ciriaco de Mita stanno lavorando a un partito di centro, ma è un partito che guarda a sinistra. Lo si deduce dalla provenienza di queste forze residue della sinistra della Democrazia cristiana. Ci sono dei passaggi fondamentali che segnano il limite”, ha sottolineato l’ex candidato sindaco a Milano. “Così chi approva lo ius soli si schiera chiaramente a sinistra contro il centrodestra”, ha sentenziato Parisi.