Settimana corta, dai 4 giorni agli orari di lavoro ridotti: parte la discussione sulle proposte di legge

Sbarca alla Camera la discussione sulla settimana corta: cosa prevedono le proposte di legge di Pd, Movimento 5 Stelle e Avs.

Settimana corta, dai 4 giorni agli orari di lavoro ridotti: parte la discussione sulle proposte di legge

Le opposizioni di nuovo (quasi) unite. Pd, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra tornano alla carica sul mondo del lavoro e dopo il salario minimo ci riprovano con la settimana corta. Che sia una settimana con quattro giorni lavorativi o che sia una riduzione dell’orario giornaliero. La differenza, stavolta, è che dalla maggioranza sembrano arrivare meno chiusure.

Oggi verrà incardinata la discussione in sede referente, in commissione Lavoro alla Camera, sulle tre iniziative che diventeranno la base della proposta su cui verrà avviato un ciclo di audizioni. L’iter, ovviamente, è appena all’inizio, ma finalmente la questione della riduzione dell’orario di lavoro a parità di retribuzione sbarca in Parlamento. 

Le proposte sulla settimana corta

La prima proposta è quella di Avs, firmata da Nicola Fratoianni: prevede una riduzione generalizzata dell’orario di lavoro a 34 ore. La seconda proposta è quella del Movimento 5 Stelle (primo firmatario Giuseppe Conte) e punta a introdurre una riduzione totale delle ore lavorate senza compromettere la produttività, con contratti fino a 32 ore settimanali considerando sia l’opzione delle meno ore lavorate al giorno sia quella della riduzione dei giorni lavorati settimanalmente (fino a quattro). 

La terza proposta è quella del Pd, il cui primo firmatario è Arturo Scotto. Proprio Scotto spiega a La Notizia come i dem vogliano porre “l’accento sulla contrattazione collettiva”. Ma il Pd si dice anche pronto a ragionare su una “proposta unitaria”, anche perché i tre testi “hanno caratteristiche molto complementari”, tanto che “tutti e tre chiedono di istituire un fondo per sperimentare la riduzione dell’orario di lavoro”. 

L’obiettivo comune è quello di portare “l’Italia nella dimensione europea: Germania, Francia, Gran Bretagna, Spagna e Belgio da tempo sperimentano forme di riduzione del lavoro, in alcuni casi per legge, come nel caso francese con le 35 ore a parità di salario, o altre attraverso una sperimentazione che progressivamente sta diventando qualcosa in più e penso a Spagna e Gran Bretagna”. 

La settimana lavorativa di 4 giorni in Italia

Ora occorre partire, anche perché le imprese italiane stanno già firmando o valutando accordi per ridurre gli orari di lavoro. Anche se il nostro Paese è indietro ci sono già esempi che vanno in questa direzione, da Luxottica al contratto dei bancari. La proposta del Pd non prevede un modello da seguire, ma chiede più che altro di incentivare la riduzione dell’orario di lavoro: “Se con la settimana corta o un monte ore diverso, questo lo deleghiamo alla contrattazione collettiva nazionale attraverso un meccanismo di incentivi e sgravi”.

La discussione sulla settimana corta parte di certo con uno spirito diverso rispetto alla proposta sul salario minimo: dalla maggioranza e dal governo qualche apertura è arrivata in passato. E anche Scotto conferma: “Al momento non mi sembra ci sia ostilità, ma non abbiamo ancora avviato una vera e propria discussione. Intanto la commissione ha incardinato le proposte in quota opposizioni, ora ci aspettiamo un atteggiamento meno chiuso”. Insomma, la speranza di arrivare ad approvare una legge sul tema c’è: “Non affrontare questa discussione attraverso l’impegno del Parlamento sarebbe una scelta estremamente miope che pagherebbero soprattutto le giovani generazioni”.