Sgombero Casapound, il leader del movimento Di Stefano: “E’ una polpetta avvelenata per Salvini. Non siamo più alleati. Libero di comportarsi come meglio crede”

Il leader di Casapound Di Stefano commenta la mozione del Pd approvata dall'assemblea capitolina per sgomberare la sede occupata dal suo movimento

“Non esiste nessuna sede di partito in via Napoleone III come certificato da verbale GdF e quereleremo gli autori della mozione. Il Comune non è il proprietario, quindi non ha nessun potere di richiedere indietro lo stabile. Questa è la solita polpetta avvelenata per Matteo Salvini fatta pensando di metterlo in difficoltà. Ma noi non siamo alleati di Salvini dal 2015, quindi il sig. Ministro è libero di comportarsi come meglio crede”. E’ quanto scrive sulla sua pagine Facebook il leader di Casapound italia, Simone Di Stefano, commentando la mozione del Pd approvata dall’assemblea capitolina per sgomberare la sede occupata dallo stesso movimento a Roma.

“Una delibera di Walter Veltroni – afferma ancora Di Stefano – obbliga in ogni caso il Comune di Roma a fornire 18 alloggi di edilizia residenziale pubblica alle famiglie occupanti, prima di eseguire qualsiasi sgombero chiunque lo ordini o lo esegua. A Roma ci sono decine e decine di palazzi occupati da prima di CasaPound, ma nessuno se ne occupa essendo occupati principalmente da immigrati o da organizzazioni di estrema sinistra. Da 15 anni ogni sindaco che non è in grado di amministrare la città ad un certo momento per distrarre i romani inizia a parlare di CasaPound. Questo non ha portato molta fortuna ai sindaci precedenti – conclude Di Stefano – e speriamo porti sfortuna anche alla Raggi”.