Si farà il Ponte sullo Stretto? Il Governo vuole andare avanti. Cancelleri: “Faremo un dibattito pubblico. Una parte del Paese pensa legittimamente che non si debba fare”

Il ministro Giovannini nelle scorse settimane aveva annunciato l'avvio di un nuovo studio di fattibilità per il Ponte sullo Stretto.

Ponte sullo Stretto di Messina? “Questo governo, ma anche il precedente guidato da Giuseppe Conte, ha affrontato questo tema con grande serietà. Il ministro Giovannini, che ringrazio perché è stato molto chiaro insieme al presidente Draghi, hanno dato mandato a Italferr di fare il progetto di fattibilità e chiaramente questo progetto valuta tutte le opzioni, contemplando anche l’opzione zero, cioè quella di non fare nulla, perché con serietà c’è una parte del Paese che legittimamente pensa che non si debba fare. Quando anche un cittadino pensa una cosa del genere per noi deve essere anche quella una opzione”. È quanto ha detto il Sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Giancarlo Cancelleri, a proposito del Ponte sullo Stretto.

“Apriremo un grande dibattito pubblico – ha aggiunto Cancelleri – perché penso che questa sia la più grande opera di questo secolo se si dovesse realizzare e lo faremo non solo con le autorità, ma con tutti i cittadini e le associazioni che vorranno iscriversi. Sarà un momento di grande partecipazione democratica nel quale ci chiariremo tutti le idee e prenderemo la migliore decisione. Sono convinto che a questo appuntamento la Sicilia non vorrà mancare e certamente farà sentire la sua voce in maniera autorevole e decisiva”.

Ponte sullo Stretto di Messina. Giovannini avvia un altro progetto.

Da decenni si commissionano e si versano a vuoto fiumi di milioni per gli studi di fattibilità del Ponte sullo Stretto di Messina, per il quale la vecchia Impregilo si era pure aggiudicata la gara. Ma ora al governo ci sono i “Migliori” e dunque a questi non può proprio sfuggire la possibilità di buttare dalla finestra altro denaro. Perciò il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (sic!), Enrico Giovannini, ha reso note nelle scorse settimane le azioni necessarie ad avviare la realizzazione del ponte.

Parte così la procedura per la realizzazione dell’ennesimo studio di fattibilità tecnico – economica dell’opera più promessa della storia d’Italia. O, se si preferisce, della più grande presa per i fondelli dell’intero Mezzogiorno. Lo studio – ha spiegato il ministero dove evidentemente hanno altro a cui pensare oltre ai trasporti pubblici sovraccarichi in mezzo alla pandemia – dovrà prendere in esame la soluzione progettuale del “ponte aereo a più campate”, in relazione ai molteplici profili evidenziati nella relazione dell’apposito gruppo di lavoro.

La novità che emergerebbe sarebbe una strada alternativa al piano già approvato, e cioè un ponte aereo a più campate, come prevede lo studio di fattibilità commissionato a Rfi, la società di gestione della rete ferroviaria controllata dalle Ferrovie dello Stato.

Questo per lo meno farebbe intendere il rapporto consegnato dall’ultima commissione interna al ministero voluta dall’allora responsabile Paola De Micheli (Pd). Una decisione quanto meno strana, visto che sono già pronti diversi progetti per il ponte sullo Stretto a campata unica, e su questi non ci sarebbe da fare nient’altro. Senza contare il costo ambientale e la possibile inutilità dell’opera, che lo stesso Giovannini non ha potuto escludere.

Dall’archivio: Il Ponte sullo Stretto Sì e le case antisismiche No. Tozzi: “Unirà due cimiteri in caso di terremoto. Solo il 25% della popolazione di Reggio e Messina risiede in abitazioni adeguate”.