Si sblocca la terza rata del Pnrr. La trattativa con la Commissione europea ha portato a un accordo con il quale, però, l’Italia rinuncia (per ora) a un finanziamento per 519 milioni. In cambio ottiene una proroga sulla realizzazione dei posti letto negli studentati.
Il ministro con delega al Pnrr, Raffaele Fitto, ha presentato l’intesa in cabina di regia. La richiesta di ricevere i 19 miliardi della terza rata era stata inoltrata dal governo Meloni a fine 2022, ma i tempi per l’erogazione dei fondi sono stati più lunghi del previsto: per le precedenti due rate c’erano voluti circa quattro mesi, per questa siamo già oltre i sei.
I ritardi nell’erogazione della terza rata del Pnrr
Le trattative con la Commissione per la terza rata sono andate avanti per mesi, iniziando con la cancellazione dei progetti del Bosco dello sport di Venezia e della ristrutturazione dello stadio Artemio Franchi di Firenze. Il negoziato è proseguito tra diverse difficoltà – l’ultima proprio sui posti letto negli studentati – con la terza rata che finora non è stata erogata.
Il governo rinuncia (per ora) ai finanziamenti, l’intesa sui posti letto
Il nodo da sciogliere, nelle ultime settimane, era quello dell’assegnazione dei 7.500 posti letto negli studentati. Da Bruxelles è stata contestata la procedura e si chiede che i posti letti siano in edifici nuovi e non riconvertiti.
Secondo la Repubblica si è deciso di spostare in avanti la scadenza per la realizzazione dell’obiettivo: il target dei 7.500 posti letto sarà accorpato a quello definitivo (60mila in totale), da raggiungere entro il 2026.
Intanto l’Italia deve rinunciare a una parte del finanziamento, ovvero circa mezzo miliardo. Si dovrebbe poi recuperare con la quarta rata. In sostanza, secondo il governo, il saldo tra tereza e quarta rata resterebbe lo stesso, a quota 35 miliardi.