Silvia non è ancora libera. Dopo 18 mesi di prigionia deve fare i conti con gli hater e le minacce che arrivano dai social. La Prefettura di Milano valuta la tutela

La Prefettura di Milano e il Viminale stanno valutando in queste ore di sottoporre a tutela, fissa o mobile, Silvia Romano, la cooperante rapita in Kenya 18 mesi fa e rientrata in italia ieri dopo essere stata liberata. La 25enne è oggetto da ore di critiche, per la scelta di essersi convertita all’Islam durante la prigionia, ma anche di pesanti minacce via social che le forze dell’ordine stanno monitorando. La ragazza, per il momento, dovrà rimanere 14 giorni in isolamento domiciliare, secondo le disposizioni per il contenimento del Coronavirus. Ma già da oggi sotto la sua abitazione, a Milano, stazionano diverse pattuglie delle forze dell’ordine.