Sondaggi amari per Meloni e Salvini

Nei sondaggi FdI cede lo 0,7% e si ferma al 28,3&. Il Carroccio perde lo 0,2 e torna vicina al suo minimo storico.

Sondaggi amari per Meloni e Salvini

Sondaggi amari per le destre. Davanti alle mirabolanti imprese che quotidianamente vengono raccontate dagli esponenti di spicco del governo di Giorgia Meloni, sarebbe lecito aspettarsi un prodigioso aumento del gradimento degli italiani per i partiti di maggioranza o, nella peggiore delle ipotesi, una certa stabilità nei consensi. E invece accade l’esatto opposto come certificato dall’ultimo sondaggio, la Supermedia Agi/YouTrend, che certifica un dato preoccupante con Fratelli d’Italia che, in frenata dello 0,7 per cento, arriva a quota 28,3 per cento. Si tratta di un dato ancora molto alto ma, questa la novità, è anche il peggiore conseguito dal partito del presidente del Consiglio che, dal momento dell’elezione a oggi, non aveva mai registrato un valore tanto basso.

Nei sondaggi FdI cede lo 0,7% e si ferma al 28,3&. Il Carroccio perde lo 0,2 e torna vicina al suo minimo storico

Certo non si può parlare di ‘fine della luna di miele con gli italiani’ ma sicuramente è il segno che gli italiani, in particolare l’elettorato meloniano, inizia a vedere una certa distanza tra le dichiarazioni della premier e dei suoi fedelissimi, i quali pressoché quotidianamente continuano a raccontare di un’Italia “al centro delle scena internazionale” e in preda a un “nuovo miracolo economico”, e la realtà di tutti i giorni fatta di stipendi fermi al palo, difficoltà a pagare le bollette e a fare la spesa. Per non parlare degli oltre 14 milioni di italiani, travolti da problemi economici e dai tempi biblici della sanità pubblica che questa maggioranza aveva promesso di migliorare se non addirittura risolvere, che nell’ultimo anno sono stati costretti a rinunciare a una o a più cure mediche come certificato dall’indagine commissionata da Facile.it agli istituti mUp Research e Norstat.

Non può essere un caso il fatto che questo fenomeno, seppur in misura minore, si sta ripercuotendo anche sul secondo partito della maggioranza, ossia la Lega di Matteo Salvini. Qui il calo è molto meno marcato, pari allo 0,2 per cento, per un gradimento che scende fino al 9,1 per cento dopo settimane di rialzi arrivati a seguito di un estenuante braccio di ferro con Fratelli d’Italia in vista delle elezioni europee del prossimo anno. Ebbene basterebbe considerare questa frenata per far scattare le sirene d’allarme di via Bellerio ma, come spesso accade, il problema sembra essere ancor più grave e profondo.

Già perché il dato registrato dalla Supermedia Agi/YouTrend è pericolosamente vicino al risultato ottenuto dalla Lega alle scorse elezioni nazionali quando aveva capitalizzato un misero 8,9 per cento e per questo Salvini era stato costretto a cedere la leadership del Centrodestra alla Meloni. Un flop che, proprio in ragione di un tracollo di consensi, aveva portato anche a fibrillazioni interne a via Bellerio con le diverse anime del partito che sembravano pronte a sfidare Salvini con una resa dei conti che all’epoca era stata congelata ma che ora potrebbe di colpo tornare in auge.

Nel Centrodestra sorride soltanto Forza Italia segnando un +0,3 per cento

Nel Centrodestra sorride soltanto Forza Italia di Antonio Tajani che, dopo mesi di difficoltà, rialza la testa segnando un +0,3 per cento. Peccato che per gli azzurri ci sia ben poco da esultare perché, al netto di questo rialzo, il partito arriva a un misero 7,7 per cento dei consensi quando alle scorse elezioni aveva registrato l’8,3 per cento, un risultato che per gli esperti corrispondeva a una vera e propria débâcle segno del declino inarrestabile del partito fondato da Silvio Berlusconi.

Il Pd si conferma secondo partito a livello nazionale. Terzo il M5S

Sul fronte delle opposizioni, Supermedia Agi/YouTrend fotografa una situazione poco movimentata seppur in lieve miglioramento. Il Partito democratico di Elly Schlein si conferma secondo partito a livello nazionale, in risalita dello 0,1 per cento per un complessivo 19,4 per cento, esattamente come il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte che resta saldamente terzo, in rialzo dello 0,2 per cento per un gradimento che sale al 15,9 per cento. Entrambi i partiti risultano in rialzo rispetto al risultato conseguito alle scorse elezioni nazionali, con i dem che capitalizzarono il 19 per cento secco e i pentastellati che si fermarono al 15,6. Perfettamente stabili, invece, Azione di Carlo Calenda che resta inchiodato al 3,9 per cento e l’Alleanza Verdi e Sinistra ferma al 3,4 per cento. Sale di +0,3 per cento Italia Viva mentre +Europa cede lo 0,1 per cento fermandosi al 2,5 per cento complessivo, con quest’ultimo partito che risulta l’ultimo a superare la quota del 2 per cento.