Sovranisti isolati. Un boomerang i veleni su Bergoglio. Parolin ribatte a Salvini: La Chiesa aiuta tutti

Il segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin, ha ribattuto alle provocazioni di Matteo Salvini

Era apparso subito chiaro che l’elemosiniere del Papa aveva agito d’accordo con il Vaticano. Difficile solo pensare che, senza l’intesa con Francesco, il cardinale Konrad Krajewski domenica sera sarebbe arrivato al punto di rompere i sigilli del contatore e ridare energia elettrica alle 450 persone al freddo e al buio da una settimana allo Spin Time di Roma. La Chiesa non può girarsi dall’altra parte davanti a chi è in difficoltà. E la conferma più autorevole alla benedizione su un gesto con cui è stata ribadita l’attenzione di Bergoglio verso gli ultimi è arrivata con l’intervento del segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin, che ha anche ribattuto alle provocazioni di Matteo Salvini sugli aiuti da dare a tutti gli italiani che non riescono a pagare le bollette.

“La Chiesa lo fa già: aiuta tutti. Io credo che non dobbiamo neppure fare categorie o gerarchizzazioni –  ha affermato Parolin e chi si trova in necessità trova nella Chiesa una porta aperta, una mano tesa”. Parole pronunciate ieri mattina a Milano, rispondendo alle domande dei cronisti all’Università Cattolica, nell’ambito della conferenza internazionale “1919-2019 Speranze di pace tra Oriente e Occidente”. Se mai ce ne fosse stato bisogno, il Segretario di Stato ha anche ribadito che la Chiesa è “aperta a tutti quelli che soffrono, perché questo è il titolo per il quale la Chiesa aiuta le persone, cioé il fatto che sono persone, soprattutto quando sono in difficoltà”.

Parolin infine ha chiarito anche l’azione compiuta dall’elemosiniere, finita al centro di attacchi feroci sferrati dalle destre e dagli odiatori seriali. “Ci sono state tante interpretazioni – ha affermato – e tante polemiche. Personalmente credo che lo sforzo dovrebbe essere quello di capire il senso di questo gesto, che è attirare l’attenzione di tutti su un problema reale, che coinvolge persone, bambini, anziani”. Difficile dargli torto. Visto anche che solo dopo il gesto compiuto dal cardinale Krajewski in via Santa Croce in Gerusalemme è tornato a battere sull’importanza di affrontare l’emergenza casa lo stesso Nicola Zingaretti, nella duplice veste di leader del Pd e presidente della Regione Lazio.

Ma quella del Segretario di Stato non è stata l’unica voce levatasi ieri dalla Chiesa a sostegno dell’elemosiniere e del sostegno sempre e comunque a chi vive in situazioni di disagio. A partire dal vescovo di Macerata. “La Chiesa – ha dichiarato Mons. Nazzareno Marconi – fa costantemente interventi caritativi, così come sono numerosi gli interventi anche forti di denuncia delle situazioni in cui spesso ci si ritrova a causa di pastoie burocratiche”. “Se è illegale quello che ha fatto Krajewski – ha aggiunto Padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro convento di Assisi – allora arrestateci tutti”.

Rocco D’Ambrosio, docente di etica politica alla pontificia Università Gregoriana ha inoltre definito l’accaduto un “autentico gesto di disobbedienza civile” e il cardinale Peter Appiah Turkson, prefetto del Dicastero vaticano per il Servizio dello Sviluppo umano integrale, ha aggiunto che “pure a Gesù dicevano che le cose che diceva e faceva violassero la legge, ribadendo che a Roma domenica sera è stato semplicemente compiuto un “gesto di misericordia”. Quella che ormai una parte d’Italia sembra aver perso e che viene cancellata da chi soffiando sull’odio cerca facili consensi elettorali. I sovranisti sembra però debbano farsi una ragione che la Chiesa continuerà a fare quello che la Chiesa deve.